LE CUSTOM NON PIEGANO, ANZI NO
Pieghe a 50 gradi di inclinazione, cambi di direzione con avantreno sollevato, staccate con moto di traverso. Cose normali per una gara di moto. Un po’ meno se la gara si svolge tra “tranquille” bagger. Ok, è chiaro che i ragazzi di Moto America devono aver bevuto qualche birra di troppo. Perché una gara così non può che essere nata durante una serata ad alto tasso etilico. La certezza arriva dalla scelta di un circuito facile facile come Laguna Seca, con tanto di cavatappi in cui le centinaia di kg di queste moto precipitano come se stessero cadendo dal primo piano.
CHE LO SHOW ABBIA INIZIO
Fatto sta che come sempre accade quando prendi una pista, un po’ di moto, un cronometro e una classifica, di restare indietro non ha voglia nessuno. Base di partenza le moto più americane che ci siano, le bagger appunto (Harley Street Glide o Indian Challenger per capirci), obbligatoria la presenza delle borse laterali (cosi se si mette a piovere puoi metterci la tuta antipioggia…) , poi liberi tutti (qualcuno ha messo anche un turbo). E allora diventa anche questione di principio tra Indian e Harley e tra piloti (gente del calibro di Ben Bostrom e Cory West) che riescono a far correre queste moto a velocità che non vedranno mai più nella loro vita e che testimoniano come alla fine con il giusto manico si riesca a far correre -forte- qualsiasi cosa.
Un evento che, come solo gli americani sanno fare, ha impiegato poco a diventare autentico spettacolo. Come il wrestling, il football, le drag race, le gare di pick up.
That’s all Folks.