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Sportive stradali. Stanno per tornare, ma quanto ci sono mancate?

Il mondo delle carenate da strada sembrava destinato all’estinzione. In realtà la brace non si è mai spenta e sotto la cenere c’è un fuoco pronto a tornare ad ardere. Ecco perché il ritorno di queste moto è tutt’altro che fuori luogo

Il concetto è semplice: carenatura e semimanubri piacciono ancora. E piacciono molto. Se apro il mio messenger fatico a contare i messaggi di chi mi chiede se per strada è meglio questa o quella superbike. La mia risposta è quasi sempre la stessa: se vai per strada e vuoi smanettare comprati una naked. Ma niente, il fascino della moto sportiva non è tramontato. Ne vendono poche, vero. Ma quante ne venderebbero se le sportive tornassero ad essere un po’ più umane?  

A quanto pare qualcosa sta cambiando. In realtà quelle moto che io chiamo sportive stradali non se ne sono mai andate del tutto dai listini, ma proprio come accaduto per le Sport Touring (altro segmento da tenere d’occhio in futuro) queste moto erano relegate a pochi modelli, e se manca l’offerta manca anche il mercato. Un esempio? 5 anni fa avreste mai scommesso sul successo delle moto con l’anteriore da 21?

Aprilia RS 660 cruscotto

Aumenta l’offerta e vedrai che l’interesse arriva, questa è una regola. Ma va anche detto che queste moto in realtà c’è chi le ha sempre amate. Non è un caso, ad esempio, che Ducati non abbia mai mollato la sua Supersport (anzi la ha rinnovata di recente) o Honda non abbia mai mollato la CBR650R. E ancora non si spiegherebbe il successo commerciale europeo che ha avuto la Aprilia RS 660, più venduta della sorella naked Tuono 660.



Insomma, se è vero che maxi enduro, crossover e naked sono ancora le moto che fanno grandi numeri un’onda lunga di carenate non estreme sembra proprio che stia per arrivare. Per ora siamo in risacca, ma le foto rubate dei prototipi che stanno circolando parlano da sole e riportano chi, come me, ha qualche primavera sulle spalle alle magnifiche sportive degli anni ’80-‘90. Quanto ci siamo divertiti con quelle moto? Sportive sì, ci andavi anche in pista, sì, ma su strada non eri impiccato perché restavano guidabili e sfruttabili, i motori avevano ancora un po’ di coppia proprio li, dove serviva. Parlo di Honda VFR750F, CBR600F, di Yamaha FZR600, Kawasaki ZX-6R e tante altre.

Quando è troppo è troppo…

Moto sportive, molto ma anche umane. Poi, la cosa è decisamente sfuggita di mano. E siamo arrivati a oggi con superbike con una prima da 180 all’ora, posizione da fachiri, emissione calore pari a una centrale termonucleare. Diciamolo sono bellissime, ma usare le moderne Superbike su strada non è proprio il massimo. Quindi ben vengano moto come quelle di cui parliamo in questo articolo, che mantengono l’allure della moto sportiva, ma riescono a divertire e ad essere sfruttabili anche se usate su strada.

Ducati Supersport 950 S 2021 impennata

Ok diciamo pure che moto come quelle degli anni d’oro non torneranno più, ma diciamo anche che c’è chi da tempo sta lavorando per riportare questo segmento a livelli più effervescenti di quelli attuali. I segnali ci sono tutti, di Honda Aprilia e Ducati abbiamo già parlato fino a pochi anni fa c’era anche Kawasaki con la Ninja 636 poi sparita dai listini, (oggi c’è la Ninja 650) recente l’arrivo della Yamaha R7. E Triumph ha affrontato il tema in modo originale lanciando la Speed Triple RR, sportiva stradale derivata dalla Naked. Moto per cui la strada è la destinazione ma la pista affrontata con lo spirito del “track for fun” non è fuori luogo. Perché quando vai a girare in pista con queste moto ti diverti un casino e non ti stanchi.

KTM RC990 quasi pronta la sportiva di Mattighofen

Ma il bello, credete, deve ancora venire. Basta spulciare in rete tra le foto rubate per scoprire come KTM stia lavorando a pieno ritmo a una RC 990, sportiva bicilindrica su cui dovrebbe debuttare il nuovo motore LC8c portato appunto a 990 cc, cilindrata storica per KTM che ricorda il nobile V2 di 75° motore che ho adorato sulla Super Duke. Le immagini (quella di sinistra mostrata da MCN mostra in sella l’amico Jeremy McWilliams) parlano chiaro, con i collaudatori che provano la moto anche in coppia e una posizione di guida tutt’altro che impiccata.

Yamaha R9, un po’ più che una suggestione

Ma si fanno anche piuttosto insistenti (anche se nessuno l’ha ancora vista) le voci e gli indizi sull’arrivo della Yamaha R9, di cui sono stati depositati sigle e loghi (e se lo fanno una ragione ci sarà). Ovviamente in questo caso la base sarebbe l’eccellente motore CP3 e considerando le prestazioni di questo tre cilindri e la leggerezza intrinseca dei progetti Yamaha c’è da credere che questa moto possa avere molte carte in regola per solleticare anche i palati più fini.

Yamaha R9

Premesse e promesse

Queste moto possono fare bene sul mercato? La risposta parlando con “gente che ne sa” è sì, ancora l’onda non è arrivata, ma c’è chi giura (ed è gente del settore) che di queste moto in futuro ne vedremo arrivare un bel po’ e non solo di media cilindrata. Io sono molto speranzoso. Del resto, EICMA 2023 lo ha già fatto vedere…

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