500 km – Calore e consumi e mappature preferite
500 km sono ormai una percorrenza sufficiente per farmi affermare che la V4 vuole mettere sì un piedino nel segmento sport touring, ma alla fine resta sempre una Tuono. E questo si nota soprattutto usandola in città o a ritmi blandi, perché ai bassi regimi il V4 non è un mostro di fluidità, pur reggendo in effetti anche la guida in sesta sotto i 3.000 giri senza particolari problemi. L’allungamento della rapportatura finale certamente aiuta un po’ ad abbassare i consumi che fino ad ora si attestano a circa 15 chilometri con un litro, a 130 orari il V4 ora viaggia a 6.000 giri, ma la conseguenza è che con la Tuono V4 si usa più spesso la prima marcia rispetto a tutte le altre moto, prima che viene a volte chiamata in causa anche per affrontare una semplice rotonda. Inoltre il quickshifter (fantastico quando si guida veloci) non è così gradevole da usare ai bassi regimi perché i tagli sono un po’ lunghi. In certe situazioni preferisco quindi usare la frizione, che però non è morbidissima.
L’allungamento della rapportatura finale certamente aiuta un po’ ad abbassare i consumi, ma la conseguenza è che con la Tuono V4 si usa più spesso la prima marcia rispetto a tutte le altre moto
Delle mappature disponibili insolitamente per i miei gusti apprezzo più la Sport che la Tour, che è si più “smorzata” nella prima risposta ma è meno regolare nell’erogare la potenza. La Sport è più diretta vero, ma la risposta al gas è comunque priva di on-off e alla fine l’erogazione è sì più vivace, ma anche più pulita. Altra cosa segnata sul mio blocchetto degli appunti è la trasmissione del calore nella zona della caviglia sinistra dove passano i collettori dei cilindri posteriori. Ecco qui, volendo approcciare la moto come una turistica, magari una schermatura aiuterebbe. Va detto anche che il calore viene smaltito in modo abbastanza efficace una volta presa velocità. Ma in città un po’ si soffre.
La regina del misto veloce
Il misto veloce, il guidato, le curve. Portate la Aprilia Tuono V4 2021 su un percorso come questo e troverete il paradiso. Il motore resta formidabile sia per temperamento sia per sound, la schiena di questo motore è eccezionale, superati i 5000 giri il cambio diventa perfetto, il V4 gira come un violino e scompare qualsiasi ruvidità. È chiaro che la V4 ama galoppare, e quando cominci a guidare sul serio farsi travolgere dal carattere del 1100 di Noale è un attimo. L’eccellenza ciclistica, unita a un’elettronica di controllo di altissimo livello e a un motore davvero prorompente per qualità di erogazione rendono questa moto un’arma assoluta da misto veloce. Più si scorre più con lei si gode.
Rapida nei cambi di direzione, sempre piantata per terra con una gran frenata e una connessione gas ruota quasi perfetta soprattutto quando il motore è sopra i 6.000 giri. Questa è la Tuono V4 che fa innamorare, quella che mostra un’efficacia non comune e che conferma come il DNA originario della Tuono sia assolutamente rimasto intatto. Bene, sappiate che questi percorsi li raggiungerete con più comfort rispetto a una Factory. L’argomento protezione dall’aria è una medaglia con due facce sulla V4. È indubbio che il plexiglas maggiorato tolga molta aria dal busto, ma è anche vero che la piccola piega che mostra nella parte alta proietta il flusso d’aria proprio all’altezza del casco. Così se da una parte la potenziale velocità autostradale rispetto a una Factory si alza di parecchio (si viaggia comodi e rialzati almeno fino ai 170 orari), va tenuto conto che con certi modelli di casco si possono manifestare un po’ di turbolenze.