Curioso pensare a come nascono certi prodotti destinati a diventare in un certo senso iconici. Il caso o l’intuizione geniale sono spesso le chiavi di lettura che portano alla nascita di qualcosa destinato a lasciare il segno negli anni a venire. Nel caso della Aprilia Tuono l’intuizione venne a un brillante ingegnere tedesco ai tempi (era il 2002) assoldato alla corte di Noale.
Das Tuono
Il fatto che fosse tedesco gioca un ruolo determinante nella storia, perché credo che a un italiano ai tempi non sarebbe venuto in mente di proporre una moto come quella. L’ispirazione arrivava proprio dai motociclisti del Nord Europa a cui piaceva un sacco comprare moto supersportive, montare un paio di riser e un manubrio da cross e partire per traversate trans-europee alla ricerca di curve. Nasce così la prima Aprilia Tuono, base RSVMille, riser rialzati e manubrione oversize. Non bellissima, onestamente, le prime foto lasciano un po’ così. Poi però la guidavi e impiegavi poco a capire di che razza di attrezzo si trattasse, un mezzo drammaticamente efficace su strada, inarrivabile per qualsiasi naked in pista. Oggi quel nome appartiene a un altro modello italiano sul mercato, ma la Tuono fece capire molto velocemente qual era la differenza tra una “semplice” naked, e una Streetfighter.
Nasce così la prima Aprilia Tuono, base RSV1000, riser rialzati e manubrione oversize. Non bellissima, onestamente, le prime foto lasciano un po’ così. Poi però la guidavi e impiegavi poco a capire di che razza di attrezzo si trattasse
La stessa ricetta, 19 anni dopo
Oggi, quasi 20 anni dopo, è ancora una Tuono a tenere banco quando si parla di supersportive con il manubrio alto. La sua ricetta è la stessa del 2002, cuore e ciclistica della supersportiva di casa, in questo caso la RSV4 1100 Factory 2021, manubrio alto e soprattutto, cupolino e fari fissati al telaio. Non allo sterzo che così libero da pesi e inerzia restituisce sensazioni da vera sportiva. La differenza tra una vera Streetfighter e una semplice maxi naked sta in questo particolare. Non trascurabile.
Cosa cambia
Cosa è cambiato nella nuova Aprilia Tuono V4 Factory 2021? Beh basta guardare il lavoro fatto sulla RSV4 da cui la Tuono praticamente prende vita per capire l’evoluzione che ha caratterizzato la nuova hypernaked di Noale. Con una differenza, però. Sulla Tuono i tecnici veneti hanno deciso di non salire né con la cilindrata né con la potenza. Il V4 resta quindi fermo (si fa per dire, ovviamente…) ai classici 1.077 centimetri cubi, e i dati di potenza e coppia si confermano a 175 cavalli e 121 Newtonmetro.
Più giri in alto
L’omologazione è però Euro 5 e grazie agli interventi nella parte alta del motore, leggasi bicchierini delle valvole, il V4 della Aprilia Tuono V4 Factory 2021 ha aumentato il regime di rotazione di 300 giri, da 12.500 a 12.800. Il peso è di 209 kg in ordine di marcia. Nonostante l’Euro 5 non aumenta di molto rispetto alla precedente versione, perché in Aprilia hanno limato peso altrove, ad esempio montando una batteria al litio. Tutta nuova l’elettronica, l’APRC arriva alla quarta generazione e sfrutta una nuova centralina Magneti Marelli 11 MP che ha maggiore capacità di calcolo e migliora la gestione dei controlli che ormai ben conosciamo, ovviamente tutti attuati con il controllo della piattaforma inerziale a sei assi.
Sulla Tuono i tecnici veneti hanno deciso di non salire né con la cilindrata né con la potenza. Il V4 resta quindi fermo (si fa per dire, ovviamente…) ai classici 1.077 centimetri cubi
Freno motore regolabile
La novità come sulla RSV4 è la gestione del freno motore ora regolabile su tre livelli, anch’esso gestito secondo l’angolo di piega. Sono ben 6 i riding mode, tre dedicati alla guida stradale, altri tre dedicati alla pista, di cui due completamente personalizzabili, e cambia anche la strumentazione con un nuovo display TFT da 5 pollici che tra le altre indicazioni, finalmente, riporta anche quella del livello carburante.
Serbatoio e sella alla ricerca del comfort
Anche in questo la Tuono ricalca quanto fatto per la RSV4 così come ne ricalca le scelte di ergonomia con il nuovo serbatoio. Novità sulla edizione 2021 sono anche la sella più ampia e con uno schiumato più confortevole e tutte le sovrastrutture differenti, con il look che si inserisce nel filone inaugurato dalla Tuono 660 con il triplo faro più “sfinato” e gli indicatori di direzione incorporati.
Forcellone più rigido
Ciclistica confermata ma solo in parte, le quote sono in effetti identiche a quelle della moto precedente, così le sospensioni elettroniche Ohlins Smart EC2, ma è nuovo il forcellone con capriata di rinforzo inferiore che migliora la rigidezza, secondo le dichiarazioni, del 48% nella zona del perno ruote. Un’enormità.
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