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Prova Benelli Leoncino 800, la scrambler per tutti

La nuova Leoncino risponde a due esigenze specifiche. Da un parte vuole soddisfare gli amanti della 500 che cercano qualcosa in più; dall'altra ambisce a far innamorare di sé tutti quei motociclisti desiderosi di una moto facile da guidare ed economica sia nel costo d'acquisto sia nella gestione. Riuscirà nell'impresa?

Ride

La prova della Benelli Leoncino 800 è andata in scena nella zona di Forlì: per gustare al meglio la moto il menù prevedeva un po’ di tutto, tra strade provinciali, tratti segnati dalle radici che affiorano dall’asfalto, qualche scorcio di pavé e ovviamente un’infinità di tornanti appenninici. A condire le portate principali ha pensato il meteo: la pioggia è stata infatti una fedele compagna di viaggio per buona parte della nostra prova, dandoci modo di mettere alla prova la nuova arrivata in condizioni di asciutto, umido e bagnato. Insomma gli elementi per farsi un’idea di come va la Leoncino non sono mancati.

Leggi anche: Benelli Leoncino 800, come è fatta

Motore: corposità e fluidità la fanno da padrone

Partiamo dal motore che, almeno sulla carta, rappresenta la novità meno eclatante. Come abbiamo visto però le novità non mancano, e il confronto con la 752s è inevitabile. Non avendo provato la naked mi sono basato sulle impressioni di Stefano Cordara e di altri miei colleghi per paragonare i due propulsori. I valori di coppia e potenza sono identici ma nel caso della 752s mi è stato descritto un motore non particolarmente brillante, caratterizzato da rapporti lunghissimi. Sulla Benelli Leoncino 800 ho trovato invece un due in linea decisamente piacevole. Benelli Leoncino 800

La rapportatura del cambio è azzeccata, con la seconda che è addirittura (quasi) corta, ma che consente di avere sempre a disposizione un bel tiro. La “marcia della vita”, con la quale si riesce fare bene o male tutto, è la terza; partendo dai 3.000 giri/min fino ai 9.500 giri/min circa. Le parole che utilizzerei per descrivere questo motore sono due, corposità e fluidità di marcia. Se potessi cambiare qualcosa avrei preferito un po’ più spinta in basso. Coppia e corposità non mancano, ma va detto che le concorrenti di pari cilindrata e potenza godono di un’erogazione più sportiva. Segnalo anche la frizione non brilla per reattività e fluidità in rilascio.

Ciclistica

Gli assidui lettori di schede tecniche avranno già annotato tra i punti critici della Benelli Leoncino 800 il peso, che è superiore a quello della maggior parte delle concorrenti. Una volta in sella però i 222 kg in ordine di marcia diventano meno significativi. Nelle manovre a motore spento la sella bassa e la zona centrale molto stretta, nonché priva di fastidiosi punti di contatto, permettono di spostare la moto senza fatica e rischi. Nel misto la Leoncino si è dimostrata insospettabilmente agile grazie a una triangolazione sella – pedane – manubrio azzeccata e alle Pirelli MT60RS di primo equipaggiamento che si sono rivelate una soluzione sportiva al punto giusto nonostante il design del battistrada faccia pensare al flat track.Benelli Leoncino 800

Le sospensioni meritano un paragrafo a parte. La forcella con foderi dorati e steli da 50 mm di diametro fa indubbiamente la sua figura. Il funzionamento però non mi ha convinto completamente: la prima parte di escursione è abbastanza scorrevole e fluida, a beneficio del comfort, che è di assoluto rilievo; quando arrivano i tornanti e si vuole alzare il ritmo la scorrevolezza però viene meno e si scopre una forcella che ha la tendenza a rimanere alta. Questa caratteristica penalizza la precisione in inserimento di curva e la fluidità di esecuzione della piega. Un comportamento difficilmente risolvibile senza intervenire sulla taratura, ma decisamente mitigabile agendo sul precarico del monoammortizzatore. Con un giro in senso orario il retrotreno resta più alto e va a caricare l’avantreno, ingaggiando maggiormente la forcella che in questo modo lavora meglio. A differenza di quest’ultima va detto che il monoammortizzatore si trova a suo agio in ogni condizione, grazie anche all’efficacia delle regolazioni.

I freni soddisfano pienamente i requisiti relativi alla sicurezza con l’ABS che è piuttosto conservativo e non allunga eccessivamente gli spazi di frenata. Quando invece si guida con il coltello tra i denti, occorre fare i conti con un freno anteriore potente ma poco modulabile e con un freno posteriore poco incisivo.

Cara pioggia

Quelle che sembrava dover essere la peggior nemica del nostro test si è invece rivelata una piacevole compagna di viaggio. Dopo le prime curve asciutte, quando ero ancora un po’ legato nella guida, avevo la sensazione che mancassero quella facilità di guida e quella spigliatezza tipiche delle scrambler. A farmi comprendere lo spirito della Benelli Leoncino 800 ci ha pensato l’asfalto umido, dove la guida dev’essere morbida e rotonda. Al netto della forcella e dell’impianto frenante, la Leoncino esige un trattamento con i guanti di velluto, non tanto perché sia complicata da utilizzare, anzi, quanto perché non ama essere forzata. Le staccate non vanno esasperate, gli ingressi in curva vanno accompagnati con dolcezza e la discesa in piega dev’essere fluida. Insomma la tipica guida da bagnato va applicata anche sull’asciutto perché sembra essere l’approccio con cui la nuova arrivata in Casa Benelli dà il meglio. D’altronde parliamo di una scrambler di media cilindrata, non di una hyper naked.Pirelli MT60RS Benelli Leoncino 800

A rendere ancora più piacevole la nostra gita ad Acquaworld ci hanno pensato le gomme. Parlando con qualche collega la sera prima del test avevo evidenziato le mie perplessità: “chissà queste gomme con questo battistrada come andranno sul bagnato, mah…”. Confermando il detto “mai giudicare un libro dalla copertina”, le Pirelli MT60RS hanno sfoggiato una trazione e una stabilità davvero encomiabili. Nonostante l’assenza del traction control è praticamente impossibile mettere di traverso il posteriore. Degno di nota, se si considerano i 76,2 CV di potenza.

Conclusioni

Qual è il target a cui punta la nuova Benelli Leoncino 800? Si parte dai neofiti, che cercano un mezzo per imparare, ma che allo stesso tempo sia in grado di soddisfarli anche una volta finito il periodo di “svezzamento”; passando ai clienti fidelizzati, ovvero i possessori della 500 che vogliono salire di categoria; per finire con i motociclisti di ritorno e con chi vuole una moto poco impegnativa, comoda e divertente.Benelli Leoncino 800

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