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Prova Honda XL750 Transalp, erede spirituale

Discussa, criticata e attesa. La nuova Transalp, nel bene o nel male, è finita sulla bocca della stragrande maggioranza degli appassionati del genere. Noi l'abbiamo provata, ecco cosa ne pensiamo...

RIDE

La prova della Honda Transalp è stata caratterizzata dalla pioggia, che ha bagnato l’intera giornata di guida. Infatti tutti i 180 chilometri di asfalto e sterrato dove abbiamo messo le ruote erano completamente bagnati. Una condizione che ha permesso di valutare quanto effettivamente la nuova arrivata sia semplice da guidare, ma ha reso (quasi) impossibile verificare tutti gli aspetti della dinamica di guida.

Prima di partire: ergonomia e display

Una volta in sella gli 850 mm che separano la seduta dal suolo, complice la zona del cavallo particolarmente stretta, fanno sì che toccare a terra con entrambi i piedi sia un gioco da ragazzi, anche per chi è di gamba più corta. I comandi sono facilmente raggiungibili e tutto si trova esattamente dove dovrebbe essere, fatta eccezione per la leva della frizione che non è regolabile ed è abbastanza lontana dal manubrio.

Display TFT Honda Transalp 2023

Incastonato nella plancia, appena sotto al cupolino, si trova il display TFT da 5″. L’interfaccia è identica a quella delle altre moto del marchio e tutto si comanda dal blocchetto di sinistra, simile a quello dell’Africa Twin ma più essenziale. Selezionare una delle cinque mappature disponibili (Sport, Standard, Rain, Gravel e User) è abbastanza semplice. Lo stesso discorso vale per il settaggio del resto dell’elettronica che, ricordo, comprende traction control regolabile su cinque livelli più OFF, quattro livelli di potenza, tre di freno motore e tre di ABS (strada, fuoristrada e disattivato al posteriore).

Honda Transalp 2023, come va su strada?

Passiamo ora alla parte interessante: come va la Honda XL750 Transalp? Su strada basta percorrere pochi metri per rendersi conto di come la nuova arrivata sia stata sviluppata secondo la classica filosofia Honda, con la facilità di guida al primo posto. Il feeling con la moto è immediato, anche in condizioni di scarso grip si ha sempre una sensazione di grande sicurezza.

Tra le curve si apprezza il bilanciamento generale molto neutro. Non c’è un’area della ciclistica che eccelle, a “vincere” è il pacchetto generale e la capacità delle componenti di lavorare in perfetta simbiosi. Andando con ordine, la forcella digerisce bene le asperità e garantisce un buon sostegno, soprattutto nelle frenate più aggressive, mentre il monoammortizzatore, dalla taratura abbastanza morbida, assicura un gran livello di comfort, anche se quando l’asfalto non è perfetto e si forza il ritmo inizia a “pompare” leggermente. Ottima la frenata, sempre modulabile e potente il giusto, grazie anche a un ABS che entra in funzione solo quando necessario.

Honda XL750 Transalp 2023

Capitolo motore: se dovessi definire con un solo aggettivo il due in linea corsa corta della Transalp, sarebbe senza dubbio “elettrico”. L’erogazione è estremamente lineare e questo permette, grazie a una buona distribuzione della coppia e alla rapportatura del cambio azzeccata, di dimenticarsi delle marce: una volta inserita la terza (e sulle strade più scorrevoli la quarta) si va da qualsiasi parte con una fluidità imbarazzante, tant’è che per rendersi conto della velocità è necessario controllare la velocità indicata dal display. Certo, un po’ più di corpo ai bassi regimi non avrebbe guastato, soprattutto quando ci si vuole divertire: chi è in cerca di emozioni è “costretto” ad arrivare ai 6.000 giri/min, dove viene fuori una cattiveria insospettabile per una Transalp. Dulcis in fundo il quickshifter (optional) sfoggia una taratura impeccabile, soprattutto in scalata.

Honda Transalp 2023, come va in fuoristrada?

Nonostante la pioggia non ci siamo fatti mancare una scappatina in fuoristrada. Niente di estremamente impegnativo, ma quei pochi chilometri in off-road sono bastati per capire che la nuova Transalp non sarà la adventure media più indicata per saltare in pista da cross, ma che volendo ci si può divertire anche quando l’asfalto finisce. L’ergonomia, una volta in piedi sulle pedane, è buona, grazie al manubrio che per essere di serie non si trova troppo in basso, e alla zona centrale molto rastremata che permette di stringere bene la moto tra le gambe. Le pedane, invece, seppur non come quelle dell’Africa Twin, sono abbastanza avanzate e molto vicine al paracalore del terminale e al cavalletto laterale, che spesso si toccano con i talloni.

Honda XL750 Transalp 2023

Per quanto riguarda la dinamica di guida la Transalp si conferma molto semplice e intuitiva anche sulla terra. Per certi versi è come se la moto fosse affetta da bipolarità: potete scegliere se guidare con calma giocando con le marce e facendo girare il motore sotto coppia per godervi il panorama o piantare la seconda, tenere alta la lancetta del contagiri e lasciarvi andare in traversi infiniti, alzando la ruota anteriore a ogni gradino o dosso che vi si presenta davanti, sapendo di avere sempre a disposizione tantissima trazione meccanica.

Conclusioni

Che moto è la nuova Honda Transalp? Prima di dare un giudizio definitivo ci ripromettiamo, io in primis, di provarla nuovamente per capire fino in fondo la dinamica di guida su asciutto. Per quanto concerne questa prova mi sento di inserire la adventure di Tokyo a metà esatta del segmento al quale appartiene. Sportiva quel tanto che basta, volendo, divertente in off-road, ma soprattutto comoda, con una spiccata propensione al viaggio.

Honda XL750 Transalp 2023

Le caratteristiche a sostegno di questa affermazione sono la buonissima protezione aerodinamica e l’abitabilità degna di nota. Il cupolino standard ripara dall’aria la maggior parte del casco, lasciando esposta solamente la parte superiore, comunque “protetta” dal profilo leggermente curvo del parabrezza, che evita la creazione di fastidiose turbolenze. Le spalle restano abbastanza esposte ma, anche a velocità sostenute, non subiscono una forte pressione. Lo spazio a bordo per il pilota, come per il passeggero, è decisamente ampio e la sella presenta uno schiumato che definirei perfetto, né troppo morbido né troppo duro.

Vibrazioni: sotto i 4.000 giri/min il tasso complessivo è abbastanza basso, mentre una volta superata quella soglia manubrio e pedane iniziano a restituire qualche vibrazione, soprattutto in rilascio. Niente da segnalare per quanto riguarda la sella. Chiudo con i consumi rilevati dal computer di bordo che al termine della nostra prova segnava 5,4 litri per cento chilometri.

Ci tengo ad aggiungere un’ultima cosa: nonostante i cilindri abbiano una disposizione differente rispetto al passato, il faro anteriore sia identico a quello della CB500X, e almeno per il momento non sia previsto il cruise control oltre a mancare la manopola per la regolazione remota del precarico, l’anima da “turistica per tutti” che ha caratterizzato le Transalp precedenti è presente anche sulla nuova arrivata, che raccoglie in pieno l’eredità spirituale delle sue antenate.

Honda XL750 Transalp, il video della prova

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