Cambiatele tutto ma non il nome. Sì perché sarebbe stato facile per Moto Guzzi battezzare questa moto semplicemente V85. In fondo cambia quasi tutto, motore, telaio, ruote, elettronica. Potevano chiamarla V85? Forse. Invece anche nel 2021 la nuova classica di Mandello si chiama ancora Moto Guzzi V7.
Un nome pesante
Perché? Perché questa per Moto Guzzi non è una semplice sigla, ma un nome storico. Era una V7 la prima Moto Guzzi della storia a montare un bicilindrico a V di 90 gradi. E sempre a una V7 la Moto Guzzi moderna ha affidato il compito del rilancio del marchio. A questo modello rinato nel 2008, poi, Moto Guzzi deve moltissimo. Una moto molto apprezzata da un pubblico sempre più trasversale; in questi anni si è ritagliata uno spazio sempre più grande non solo all’interno della gamma Guzzi, ma anche della classifica di vendita toccando nel 2020 la top ten assoluta delle immatricolazioni in Italia con oltre 1400 unità. Segno che il classico piace, che la moto facile e leggera piace, e che il marchio Moto Guzzi ha una spinta che ben pochi altri marchi nel mondo possono avere.
Quanto cambia?
Ora, complice anche l’arrivo della normativa Euro 5, Moto Guzzi ha deciso di mettere mano al progetto V7 in modo assolutamente approfondito, non solo nella tecnica, ma anche nell’aspetto. Non ci credete? Mettete fianco a fianco le due moto e vi renderete conto di cosa stiamo parlando. Già, la bravura dei designer Guzzi è stata proprio questa. Perché la nuova Moto Guzzi V7 2021 è inconfondibilmente V7, la guardi di sfuggita e sembra che non sia cambiato niente, poi la guardi attentamente e scopri che in realtà sono più le cose che sono cambiate che quelle rimaste uguali.
Più sostanza
E non parlo solo di motore, di quello vi dico dopo, quanto di allestimento, estetica, dotazioni. Inalterato il serbatoio, quello sì, ormai è un marchio di fabbrica, sono cambiati i fianchetti, la sella, tutta la parte posteriore. Facile percepire guardandola che sulla Moto Guzzi V7 2021 c’è più “sostanza” e anche un po’ più di grinta, che non guasta. C’è sostanza non solo perché finalmente dietro arriva un pneumatico da 150/70 in luogo del troppo striminzito 130/80 precedente, ma anche perché gli ammortizzatori sono più strutturati, la sella ha una foggia differente, su due piani e contribuisce ad alzarle un po’ il sedere.
Facile percepire guardandola che sulla Moto Guzzi V7 2021 c’è più “sostanza” e anche un po’ più di grinta. Il che non guasta
Alla ricerca del comfort
Ammortizzatori che peraltro hanno aumentato la corsa della ruota posteriore da 90 a 118 millimetri, finalmente in linea con le concorrenti più accreditate. Una novità che ovvia a uno dei limiti cronici delle precedenti V7, ovvero la poca escursione che castrava il comfort quando la strada non era perfetta. Poi cambiano il faro, le ruote (nuove a sei razze), la strumentazione, “finta classica” perché nello strumento tondo entra un moderno elemento digitale con tutte le informazioni del caso, tranne quella del livello benzina. Purtroppo. Questo almeno per quello che riguarda la più sbarazzina Stone, la V7 Special invece usa ancora il doppio strumento con le lancette. E poi cambia l’elettronica con una nuova centralina più evoluta, l’ABS che ora lavora in modo più puntuale grazie all’introduzione del sensore di pressione e cambia il controllo di trazione regolabile su due livelli, oppure disinseribile.
Innesto riuscito
Ma la novità più importante è ovviamente l’innesto nel nuovo e più rigido telaio della Moto Guzzi V7 2021 (parliamo del 10% in più) del bicilindrico 850 derivato da quello che equipaggia la V85 TT. Derivato è la parola corretta, attenzione, perché il motore non è uguale. Guzzi in questo caso è andata cercare caratteristiche diverse da quelle della sua enduro. Il motore perde le valvole in titanio, ma quelle di aspirazione sono più grosse. I cavalli sono 65, i Newtonmetro 73, con l’interessante dato che l’85% della coppia massima è disponibile già a 3000 giri. Prestazioni, queste, che i tecnici hanno ritenuto adeguate alla nuova V7.
Stone per gli sportivi, Special per gli elegantoni
Due sono le versioni disponibili: l’essenziale e più moderna V7 Stone, e la più ricca V7 Special che raddoppia i quadranti della strumentazione, adotta ruote a raggi e molte più cromature. Avete la patente A2? Nessun problema, la Guzzi V7 c’è anche depotenziata a 35 kW.
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