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Prova Moto Guzzi V9 Roamer e V9 Bobber my 2017

RIDE

Curate nei dettagli e allergiche alla plastica: le due V9 sono proprio ben fatte, ed è un piacere innanzitutto guardarle prima ancora che guidarle. In sella si sta bene, comodi e a proprio agio, senza forzature. Le pedane con la nuova posizione garantiscono ancora più relax. E il motore stupisce per facilità d’uso: silenzioso, ricco di coppia fin dai bassi regimi, generoso in rapporto alla potenza, rappresenta una ulteriore evoluzione rispetto al già ben riuscito bicilindrico della fortunata V7.

La Moto Guzzi V9 Bobber indubbiamente incuriosisce, per via della ruota anteriore di 16 pollici con sezione 130/90: al prezzo di qualche chilometro di adattamento, offre una guida divertente e pieghe sorprendenti, oltre a un inserimento in curva molto più rapido del previsto. La Bobber è facile da gestire, grazie al peso contenuto e alla ciclistica efficace. Il cambio funziona bene, preciso ed efficace, mentre la coppia di ammortizzatori (regolabili nel precarico della molla) potrebbero concedere qualcosa di più al comfort.

Anche la Moto Guzzi V9 Roamer, con la ruota anteriore di 19 pollici, convince: merito dell’impostazione comoda, più turistica rispetto alla Bobber ma comunque brillante nella guida. Più versatile, grazie anche alla possibilità di equipaggiarla con accessori come le borse laterali, vibra poco ed è effettivamente l’erede dall’ancora apprezzata Nevada.

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