Per inventarsi una storia nuova, a Triumph basta aprire il cassetto dei ricordi e pescarne uno a caso. Sono tutte storie interessanti e cariche di significato, come quella che ha ispirato la nuova serie speciale Bud Ekins, dedicata, ovviamente, alle Bonneville.
HOLLYWOOD E DINTORNI
Di tutti i personaggi legati alla lunga storia Triumph, Bud Ekins è forse il meno glamour ma di sicuro quello che in moto ci sapeva andare meglio. Campione di off-road e stunt-man professionista, lo si ricorda più per il famoso salto nella scena finale de “La grande fuga” (sostituiva Steve McQueen) che per i successi nel Motocross e nelle desert race, che ne hanno fatto uno dei piloti Usa più vincenti di sempre. Dopo la carriera sportiva il suo rapporto con il marchio inglese continuò in ambito commerciale e Bud divenne il più forti dealer Triumph d’Oltreoceano.
LA GRANDE E LA PICCOLA
Per rendere omaggio a questo personaggio, Triumph ha deciso di dedicargli la più classica delle sue Modern Classic: la Bonneville, in entrambe le versioni T100 e T120 (motore da 900 cc con 55 cv la prima e 1.200 cc con 80 cv la seconda). A differenziare questa edizione speciale sono la verniciatura bicolore con filetti dipinti a mano, il vecchio logo Triumph (che compare per la prima volta sul serbatoio di un modello attuale), i fianchetti dedicati e lo storico “flying globe“, il logo che Bud Ekins utilizzò per la sua concessionaria di Sherman Oaks, che campeggia su serbatoio e parafango.
DETTAGLI DI STILE
Ma, oltre alle grafiche, c’è anche dell’altro che caratterizza e rende uniche le due Bonnie. Sono dettagli “preziosi” come il tappo Monza, gli indicatori di direzione e LED, gli specchietti alle estremità del manubrio, le manopole con disegno off-road e i badge neri sul motore. Infine, poiché si tratta di un’edizione speciale, ogni Bonneville Bud Ekins sarà accompagnata da un certificato di autenticità firmato da Nick Bloor (CEO di Triumph) e dalle figlie di Bud Ekins, Susan e Donna.