Con il debutto della nuova Triumph Speed Triple 1200 RS 2021, la Casa inglese rinnova ancora una volta il mito di una delle naked più iconiche della storia. Per ripercorrere la storia della tre cilindri di Hinckley è necessario tornare indietro al 1994, l’anno nel quale debuttò la prima Speed Triple con motore da 885 cc e faro tondo. Una moto che ha contribuito molto alla definitiva consacrazione della Triumph del nuovo corso firmato John Bloor, creandosi l’aura di moto-hooligan grazie anche alle pubblicità molto aggressive volute da Carlo Talamo, allora importatore Triumph in Italia.
Ai tempi dell’esordio la T301 – questa la sigla che contraddistingueva la nuda inglese – era la rivale più accreditata della Ducati Monster, uscita l’anno prima (Monster che proprio come la Speed Triple si è totalmente rinnovata per il 2021).
Se la T 301 è famosa per essere stata la prima, è sicuramente la T 509 ad averne sviluppato il mito. Moto totalmente fuori dagli schemi e diventata famosa per il doppio faro che faceva tanto “occhi da pazzo”.
La Speed Triple 1200 non esce dal solco stilistico tracciato dalla T 509, ma con la Speed precedente non ha in comune nemmeno un bullone
Da allora con i dovuti aggiornamenti lo stile della Speed Triple è sempre rimasto coerente con la sua storia. E, contrariamente alla Monster, anche la nuova Triumph Speed Triple 1200 RS non esce dal solco stilistico, anche se con i vecchi modelli progettualmente non ha nulla in comune. Motore tre cilindri, telaio e design minimalista inconfondibilmente Triumph. Nonostante i forti richiami al passato e alla tradizione la nuova maxi naked inglese è un progetto inedito, sviluppato partendo da un foglio bianco da cui sono stati creati motore, telaio, sovrastrutture.