Dimenticate il 46 stampato sulla ducati del “Valentino nazionale”, in questo caso la doppia cifra nasconde un anno mitico: quello in cui è nato il primo prototipo della Vespa. Oggi, dopo più di 17 milioni di esemplari venduti in tutto il mondo e oltre 60 anni di storia, l’icona della mobilità italiana su due ruote si rinnova… Strizzando l’occhio al passato.La sigla MP6 non vi dice nulla? Poco male, vi basterà sapere che è il nome in codice con cui veniva identificato il primo prototipo Vespa, ovvero la fonte di ispirazione che ha portato i designer del centro stile di Pontedera a creare la Vespa Quarantasei.Calamita per gli sguardi, il prototipo Vespa (anche se dalla Casa madre hanno fatto sapere che entro il 2012 entrerà di certo in produzione) riesce a combinare innovazione e tradizione in una sintesi perfetta. Scudo e colorazioni retrò, abbinate a una sella, slanciata e staccata per gran parte dal resto del “corpo” sono le caratteristiche più evidenti. Non un semplice esercizio di stile, quindi, ma piuttosto un azzeccato esperimento di design destinato, per fortuna, a raggiungere la produzione di serie. Non si vive di sola immagine, però, ed ecco che a confortare gli amanti della tecnica e dell’ecologia arriva un propulsore integralmente nuovo; parliamo di un monocilindrico da 125 cc, 3 valvole, raffreddato ad aria e alimentato con iniezione elettronica.Come hanno dichiarato gli uomini Vespa “lo stato dell’arte della tecnologia del Gruppo Piaggio nei motori per scooter”. I suoi vantaggi? distribuzione a tre valvole completamente nuova, cuscinetti per il contenimento degli attriti, sistema di raffreddamento riprogettato e impianto di iniezione innovativo. La scheda tecnica parla di 8,7 kW a 8.250 giri/min per l’unità 125 e di 9,7 kW a 8.000 giri/min per il 150 cc.Design moderno ed estroso, qualche richiamo alla tradizione e propulsori all’insegna dell’ecologia: se il buon giorno si vede dal mattino questa, per la Vespa Quarantasei, potrebbe davvero esser “una splendida giornata”…