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Yamaha Automated Manual Transmission (Y-AMT), spazio alla sportività

La proposta Yamaha di cambio automatizzato elimina la leva del cambio e quella della frizione, per un'esperienza di guida facile e sportiva

Le voci circolavano da qualche mese, soprattutto perché Honda ha nel frattempo presentato il suo sistema e-clutch, accendendo l’interesse su soluzioni tecniche volte a rendere più semplice la cambiata. Ora è il momento della soluzione ideata da Yamaha, esplicitamente volta a rendere l’esperienza di guida “ancora più coinvolgente e gratificante per il pilota“. Il nome non è un prodigio di chiarezza: Yamaha Automated Manual Transmission (cambio manuale automatizzato, Y-AMT) ma il funzionamento dovrebbe essere, invece, un toccasana sul piano della facilità d’uso. Infatti Y-AMT permette di cambiare marcia in modalità completamente automatica o manuale ma senza utilizzare la leva del cambio, che infatti non è presente, e nemmeno quella della frizione, ugualmente rimossa.

Y-AMT: quando e su quali modelli?

Al momento Yamaha non specifica quali saranno i modelli che per primi monteranno questa inedita tecnologia (magari la Tracer 9 GT+ o la MT-09), perciò non resta che aspettare ancora qualche settimana – o qualche mese, non c’è alcuna indicazione ufficiale sulle tempistiche di rilascio – per poterne valutare l’efficacia. L’enfasi, però, è posta sull’esperienza di guida, in particolare nell’utilizzo sportivo, con il chiaro obiettivo di sfatare la credenza secondo cui questa tipologia di cambio si addica soprattutto a moto turistiche e magari a motociclisti senza pretese.

Il punto di partenza è la sensibilità della mano rispetto al piede: Yamaha decreta la superiorità del punto di contatto rappresentato proprio dalla mano. Per questo colloca sul blocchetto sinistro i due pulsanti identificati dal simbolo + e dal simbolo –. Il primo si trova nella parte anteriore del blocchetto e permette di inserire il rapporto superiore; il secondo, disposto sul lato verso il pilota, è deputato a scalare le marce. Abbiamo detto delle due modalità, automatica e manuale. Nella prima è possibile sfruttare due mappe di risposta motore, la D+ dal taglio sportiva e la D votata invece alla facilità di guida e all’utilizzo in totale relax, anche in città.

Sul dorso del blocchetto destro, invece, c’è il commutatore tra modalità manuale MT e automatica AT.

Cambiare con un tocco

La modalità manuale MT richiede il tocco dei pulsanti per cambiare marcia, senza usare la leva della frizione né ovviamente quella del cambio, entrambe assenti. I due pulsanti sembrano essere collegati a bilanciere, così da poterli eventualmente azionare entrambi con l’indice, senza staccare il pollice dalla manopola, un espediente che sottolinea la vocazione sportiva di questa soluzione tecnica. Yamaha dichiara che il sistema è stato progettato per essere azionato con i guanti, presidio di sicurezza che dovrebbe far parte della dotazione standard di ogni motociclista. La frizione è gestita in modo quanto più possibile dolce e progressivo, con l’obiettivo di ottimizzare l’erogazione della potenza e della coppia. Secondo Yamaha il risultato supera per costanza d’azione i più evoluti quickshifter.

La trasmissione automatica AT permette di scegliere tra due programmi: D+ con cambio marcia più sportivo a un numero di giri superiore, quindi nell’ottica di ottenere emozioni (e prestazioni) al massimo livello in relazione alla moto; D per un’esperienza d’uso più rilassata, incentrata su cambiate dolci e fluide, con i giri motore ottimizzati e quindi ideale per la guida disimpegnata, in città e fuori, secondo i parametri tipici dei cambi automatici. Dalla modalità automatica è possibile passare al controllo manuale semplicemente toccando i pulsanti + e –.

Due attuatori elettrici al posto delle leve

Ma cosa c’è dietro questa tecnologia? “Semplicemente” due attuatori elettrici, che agiscono al posto del pilota rispettivamente sul cambio e sulla frizione. Per un peso di soli 2,8 kg e nessun ingombro in più. Questo aspetto differenza la soluzione Yamaha dall’Honda e-clutch, che al contrario impone un ingombro laterale superiore rispetto al cambio tradizionale e agisce sulla frizione ma non sul cambio. In casa Yamaha – ed è un’altra differenza rispetto all’e-clutch, che per ora è montato su moto (CB650R e CBR650R) senza Ride by Wire – il controllo elettronico dell’acceleratore YCC-T permette di integrare il pacchetto con le modalità di guida della moto e il cruise control, aumentando la versatilità d’uso.

La Yamaha FJR1300 con la frizione automatica

I meno giovani tra i lettori certamente ricorderanno la FJR1300, su cui poco meno di venti anni fa, nel 2006, fu proposto il sistema YCC-S (Yamaha Chip Controlled Shift): all’epoca l’attuazione automatica riguardava la frizione idraulica, ma la leva del cambio era presente. Ricordo di aver provato quella moto in una bellissima zona collinare a ovest di Madrid, apprezzando la facilità d’uso, che permetteva di scordarsi del sistema pochi chilometri dopo aver iniziato a usarlo. Per concentrarsi sulla guida, che in quell’occasione fu in stile granturistico (molto) sportivo. A proposito di soluzioni di cambiata, merita naturalmente un cenno l’Honda DCT (qui i dettagli sul funzionamento), che ha trovato e trova impiego su molti modelli.

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