fbpx

Yamaha R1 2020 Tutto sulla nuova Superbike di Iwata

Estetica ritoccata, tecnica aggiornata (molto). La R1 2020 porta avanti il discorso iniziato nel 2009 con il motore Crossplane ed evolve in modo considerevole elettronica e termodinamica. Ancora 200 cv, ma ora il motore è omologato Euro 5.

Era stata annunciata e attesa dagli appassionati. Pur essendo ancora molto competitiva (e la nostra comparativa 1000 2019 lo ha dimostrato ampiamente), la Yamaha R1 meritava anche un upgrade che è stato più consistente di quanto possa apparire al primo sguardo.

IDENTICA? NON PROPRIO

Se siete distratti, infatti, faticherete a riconoscere al volo la Yamaha R1 2020 dalla precedente, in realtà la carenatura è stata rivista seguendo le linee tracciate dalla M1, per offrire una migliore interfaccia uomo-moto. Cambiano le luci di posizione e cambiano i fari LED inoltre la carenatura è più efficiente del 5% migliorando stabilità e penetrazione aerodinamica. Non solo, la presa d’aria del Ram Air à realizzata in alluminio e la parte bassa in titanio.

EVOLUZIONE IN PROFONDITÀ

Se è chiaro anche solo guardando le foto che non ci sono state rivoluzioni, è altrettanto chiaro che Yamaha ha evoluto il progetto tecnicamente e lo ha fatto piuttosto in profondità. Come avevamo anticipato (ed era ovvio aspettarselo) a Iwata sono rimasti fedeli alla filosofia del quattro cilindri in linea a scoppi irregolari (con albero motore Crossplane) che è stato evoluto a livello di termodinamica, con testa e camere di combustione riprogettate, iniettori riposizionati più vicini alla camera di combustione e passaggi olio e acqua rifatti. Rivisto anche l’impianto di scarico. Non cambia la potenza massima dichiarata: 200 cv ma la differenza è che ora il motore è omologato Euro5.

ANCORA PIÙ ELETTRONICA

La gestione elettronica già aggiornata nel 2018 compie un ulteriore passo avanti con l’arrivo di nuovi sistemi di gestione e controllo. L’acceleratore Ride by Wire (che Yamaha chiama YCC-T) sfrutta ora un sensore in più (APSG Accelerator Position Sensor Grip) che misura con maggiore precisione la posizione della manopola del gas. Nuovi anche i settaggi delle varie mappature. Tra le novità di elettronica (sempre gestita dalla piattaforma inerziale IMU a 6 assi) arriva anche l’ABS cornering e la gestione del freno motore (EBM Engine Brake Manager) su tre livelli, nuovo anche il Launch Control che usa strategie più efficienti.

CICLISTICA

A livello ciclistico arrivano più che altro affinamenti, l’hardware dei freni è il medesimo, ma ci sono pastiglie più aggressive, e cambiano i passaggi olio per la forcella Kayaba ed è stato modificato anche l’ammortizzatore di sterzo.

R1M, FORCELLA PRESSURIZZATA

Le stesse novità meccaniche ed elettroniche appartengono ovviamente anche alla R1 M che però può vantare anche evoluzioni ciclistiche più consistenti con l’arrivo di una forcella Öhlins ERS NPX pressurizzata. Carena, cupolino e codone sono ora interamente in carbonio. Confermato invece il telaietto in magnesio.

 

Scopri gli articoli speciali

Articoli correlati
KTM 790 Adventure, il 2025 è arrivato
Prova Honda NT1100, la Touring che diverte
Prova SYM ADX TG 400 - Fuga dalla città