Era stata annunciata e attesa dagli appassionati. Pur essendo ancora molto competitiva (e la nostra comparativa 1000 2019 lo ha dimostrato ampiamente), la Yamaha R1 meritava anche un upgrade che è stato più consistente di quanto possa apparire al primo sguardo.
IDENTICA? NON PROPRIO
Se siete distratti, infatti, faticherete a riconoscere al volo la Yamaha R1 2020 dalla precedente, in realtà la carenatura è stata rivista seguendo le linee tracciate dalla M1, per offrire una migliore interfaccia uomo-moto. Cambiano le luci di posizione e cambiano i fari LED inoltre la carenatura è più efficiente del 5% migliorando stabilità e penetrazione aerodinamica. Non solo, la presa d’aria del Ram Air à realizzata in alluminio e la parte bassa in titanio.
EVOLUZIONE IN PROFONDITÀ
ANCORA PIÙ ELETTRONICA
La gestione elettronica già aggiornata nel 2018 compie un ulteriore passo avanti con l’arrivo di nuovi sistemi di gestione e controllo. L’acceleratore Ride by Wire (che Yamaha chiama YCC-T) sfrutta ora un sensore in più (APSG Accelerator Position Sensor Grip) che misura con maggiore precisione la posizione della manopola del gas. Nuovi anche i settaggi delle varie mappature. Tra le novità di elettronica (sempre gestita dalla piattaforma inerziale IMU a 6 assi) arriva anche l’ABS cornering e la gestione del freno motore (EBM Engine Brake Manager) su tre livelli, nuovo anche il Launch Control che usa strategie più efficienti.
CICLISTICA
A livello ciclistico arrivano più che altro affinamenti, l’hardware dei freni è il medesimo, ma ci sono pastiglie più aggressive, e cambiano i passaggi olio per la forcella Kayaba ed è stato modificato anche l’ammortizzatore di sterzo.
R1M, FORCELLA PRESSURIZZATA
Le stesse novità meccaniche ed elettroniche appartengono ovviamente anche alla R1 M che però può vantare anche evoluzioni ciclistiche più consistenti con l’arrivo di una forcella Öhlins ERS NPX pressurizzata. Carena, cupolino e codone sono ora interamente in carbonio. Confermato invece il telaietto in magnesio.