Se parlate agli appassionati di custom, probabilmente i nomi di Marcus Walz o di Roland Sands o di Ludovic Lazareth li faranno sobbalzare sulla sedia. Per chi ama le personalizzazioni questi personaggi sono veri e propri guru. Diversa, invece, la reazione di chi normalmente guida uno scooter, che come minimo resterà un po’ “freddino”. Ma il mondo sta cambiando e chissà che presto anche chi guida in automatico non possa entrare nel vortice della customizzazione.In particolare parliamo di possessori di TMax, scooter che effettivamente ispira molto i propri possessori, che non mancano di modificarlo più o meno in profondità. Bene, diventa a questo punto interessante vedere l’interpretazione che del TMax danno i signori qui citati.Dopo averli messi in competizione tra loro per la realizzazione di una VMax molto speciale, Yamaha adesso ha organizzato una sfida decisamente più impegnativa: customizzare il nuovo TMax. Nasce così lo Yamaha TMax Hyper Modified, versione “extra” del noto scooter bicilindrico di Iwata. Il primo a terminare il lavoro è stato Marcus Walz, che ha già mostrato il risultato che è riuscito a ottenere lavorando sul TMax 530. Lo vedete nelle foto, Walz (noto per le sue creazioni molto aggressive) non ha voluto esagerare, come ci racconta:
“Ho cercato di mantenere l’identità originale di TMAX, spiega Walz, rispettandone lo spirito. Non volevo certo farlo diventare un’astronave! Ho voluto conservare le linee che lo caratterizzano, ottimizzando ogni dettaglio per contenere i pesi. Sono riuscito a togliere 14 kg dal peso originale, soprattutto perché ho cambiato lo scarico, ho adottato una leggera batteria racing al litio ed ho tolto il maniglione del passeggero e tutte le plastiche possibili. Modificare il look di TMAX non è stato semplice, perché non esiste un mercato degli scooter custom e quindi ho dovuto realizzare i componenti da solo. Le parti della carena in carbonio lucidato sono una novità su questo modello, e hanno richiesto un lungo lavoro di perfezionamento. Ma ne valeva la pena, perché il look è molto più sportivo e aggressivo, senza perdere lo spirito delle origini. Sono intervenuto anche nella zona del manubrio, per ottenere un aspetto da naked radicale. I retrovisori montati all’estremità delle manopole sono invece un tocco da café racer evoluta. L’ispirazione per la linea sportiva della sella mi è venuta da quella realizzata l’anno scorso per VMAX Hyper Modified. Nella sella ci sono tre diversi tipi di finta pelle nera, con cuciture blu. Non mi piace usare la pelle vera, nelle mie creazioni uso solo imitazioni”.
Non ci resta che aspettare l’arrivo delle interpretazioni del TMax di Sands e Lazareth per vedere chi avrà realizzato il lavoro migliore.