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Dacia Duster MY14: low cost a chi?

Molto più di un restyling. La versione 2014 della Suv rumena cresce in ricchezza delle dotazioni correggendo gran parte delle smagliature del passato. L’Esp diventa di serie e debutta un moderno 1.2 turbo a iniezione diretta di benzina da 125 cv

Ha fatto strada. Tanta strada. Nata “povera” nel 2010, in breve tempo è divenuta un fenomeno di mercato e di costume. Nonostante il successo non ha però potuto elevare il proprio status sociale. Troppi compromessi la tenevano ancorata al mondo low cost. Non era possibile, ad esempio, disporre di un navigatore satellitare integrato. Non era previsto l’indicatore della temperatura esterna. I sensori di parcheggio non rientravano nemmeno tra gli optional. La plancia era tanto semplice da apparire austera. Costringeva a rinunciare ad accessori solitamente appannaggio della stragrande maggioranza delle rivali. Era e restava umile. Almeno sino al Salone di Francoforte. Perché il model year 2014 proietta Dacia Duster in una nuova dimensione. Se di low cost ancora si può parlare, è questione solamente di prezzo; da discount. Secondo tradizione. Immagine, dotazioni e motorizzazioni sono migliorate. Nettamente. Tanto da sfidare le rivali senza complessi d’inferiorità.

La parentela tecnica con Renault porta in dote un 4 cilindri turbo 16V di 1.197 cc a iniezione diretta di benzina, forte della fasatura variabile sia lato aspirazione sia lato scarico, adottato da svariati modelli della Régie. Un’unità decisamente moderna che si colloca al top della gamma Duster in quanto accreditata di 125 cv e 19,4 kgm di coppia nonché garante di una percorrenza media di 16,7 km/l in abbinamento al cambio manuale a 6 rapporti. Nessuna variazione, invece, per il 1.6 aspirato a benzina da 105 cv, proposto anche in configurazione bifuel (benzina e Gpl), così come per il collaudato 1.5 TD common rail Renault, proposto negli step da 90 e 110 cv. Analogamente al passato, Duster è disponibile in versione sia a trazione anteriore sia 4WD con blocco del differenziale centrale.

Sotto il profilo estetico, gli interventi si concentrano principalmente all’avantreno, caratterizzato dalla nuova calandra, dalla presa d’aria inferiore più generosa rispetto al passato e dai gruppi ottici ristilizzati, dotati di luci diurne. Debuttano, al contempo, barre al tetto ridisegnate, mentre i cerchi in lega appannaggio del precedente modello, dall’aspetto decisamente dimesso, anzi triste, cedono il posto a inedite ruote da 16” abbinate a pneumatici M+S 215/65. Grandi cambiamenti in abitacolo, dove plancia e quadro strumenti hanno un layout più moderno.

Il vero cambio di passo? Nelle dotazioni. La versione 2014 della Sport utility rumena si scrolla di dosso la nomea di vettura spartana e austera prevedendo accessori sino a ieri considerati un miraggio per i possessori di Duster. I navigatori satellitari appannaggio del vecchio modello, ad esempio, appartenevano alla gamma TomTom o Garmin ed erano semi integrati, laddove ora è possibile contare su di un sistema integrato al 100%, derivato dalla monovolume Lodgy e forte di schermo touchscreen da 7”, radio, presa Usb e connettività Bluetooth. Debuttano, al contempo, il cruise control, in passato non disponibile, i sensori di parcheggio posteriori e, udite udite, l’indicatore della temperatura esterna. Accessorio, quest’ultimo, invocato a gran voce dai fan del vecchio modello.

Dacia ha ulteriormente soddisfatto i propri clienti incrementando i rivestimenti fonoassorbenti, a tutto vantaggio del comfort acustico in abitacolo, e ricollocando i comandi degli alzacristalli elettrici, trasferiti dalla parte centrale della consolle ai pannelli porta e (finalmente) dotati dell’attivazione a impulso. In aggiunta, scompare la scandalosa cappelliera in tela: “bulgara” nell’aspetto, poco funzionale e con sedi d’alloggiamento disegnate con l’accetta. Sostituita da un analogo componente semi rigido e amovibile. L’upgrade 2014 appare infine ancor più consistente considerando che l’Esp, in passato optional a 300 euro, è ora di serie. Duster 2014? Low cost sì, ma solo nel prezzo.

 

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