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Prova Dunlop Trailmax Raid, 50/50 d’eccellenza

Per provare al meglio una gomma che si promette come una delle migliori 50/50 è obbligatorio passare dalla strada al fuoristrada più e più volte, proprio come abbiamo fatto noi con le nuove Trailmax Raid. Ecco come è andata...

RIDE

Dunlop Trailmax Raid, come vanno su strada?

Abbiamo provato le nuove Trailmax Raid sulla Ducati Multistrada V4 S, ma non solo. In realtà abbiamo guidato anche la KTM 890 Adventure, la Yamaha Tenere 700 Extreme Edition e anche l’Aprilia Tuareg 660. Non è mancato neppure il fuoristrada, ma questa è un’altra storia, che approfondiremo più tardi. Il primo commento a caldo è che non mi sarei aspettato una gomma del genere. Fuorviato dal tassello piuttosto alto non ho mai avuto il sospetto che potesse nascondere un’indole stradale sebbene, soprattutto l’anteriore, abbia un profilo abbastanza rotondo.

La dinamica di guida su strada è molto interessante. La fiducia che trasmette è notevole, sia all’anteriore sia al posteriore, anche se è davanti che sorprende. Anche quando il ritmo di guida sale e si comincia a piegare e a stressare gli pneumatici, il comportamento delle Dunlop Trailmax Raid è sempre affidabile. Certo, a un certo punto, soprattutto con il 21″, l’avantreno comincia ad allargare, però si tratta di una conseguenza del tutto normale. Mi è piaciuto il profilo dell’anteriore: dopo una prima fase in cui è richiesta un po’ di fisicità nei primi gradi di piega, la discesa diventa omogenea. Dietro, invece, il profilo della gomma è un po’ più squadrato, quindi il retrotreno non è proprio precisissimo a seguire però, considerando la dimensione del tassello, siamo a livelli molto soddisfacenti.

Dunlop Trailmax Raid

Grip su asfalto

Anche quando si vuole esagerare, provando a spalancare a moto piegata, ed entrano i controlli, non si ha mai una risposta aggressiva. La perdita di aderenza è blanda e si è sempre in controllo. Mi è anche piaciuto il fatto che su tutte le moto, al netto delle varie differenze tecniche, ci sia veramente poco effetto stand up: quando si entra in curva col freno anteriore in mano, quando a centro curva c’è la classica frenata di emergenza o anche per reimpostare un po’ la traiettoria, la moto non ritorna su di colpo e la risalita è molto progressiva.

Merito anche in alcuni casi dell’ABS cornering ma, per esempio sulla Ténéré 700 dove non c’è, si avverte veramente poco. Tutto questo grazie al battistrada, in particolare dei blocchi di giunzione che uniscono i tasselli che irrigidiscono tutta la struttura per limitare al minimo i movimenti. Infatti la moto, una volta impostata la curva, segue molto bene la linea senza doverla spingere troppo. Anche quando si va a caricare un po’ di più la frenata, la moto rimane sempre molto stabile anche a velocità importanti e quando si innesca un movimento, come dopo il classico avvallamento.

Lo svantaggio di avere una carcassa così rigida, e anche dei tasselli poco mobili, è quello di avere qualcosa in meno in termini di comfort perché la capacità di assorbimento paga dazio. Un comportamento più marcato con quelle da 19″, che sono radiali, un po’ meno con quelle da 21″ realizzate con una mescola leggermente più morbida e un tipo di costruzione differente. Micro-asperità e buche un po’ più secche rimandano sempre qualcosa sulle mani. Caratteristica che si avverte maggiormente sulla gomma anteriore rispetto a quella posteriore, che dà l’impressione di assorbire meglio. Mi sarebbe piaciuto provarle sul bagnato, per vedere la resa, perché in Dunlop promettono sorprese.

Frenata

Quando si pinza un po’ più forte entra l’ABS, come è normale che sia. Entra, ovviamente, un po’ prima rispetto a una gomma stradale al 100%, però ho trovato l’intervento sempre poco invasivo, molto controllato e senza sbacchettamenti o movimenti indesiderati. Meglio rispetto a tante competitor, che essendo tendenzialmente più morbide, creano sempre più movimenti. In alcuni momenti ho creduto di guidare con una gomma stradale, riuscendo a tenere ritmi decisamente interessanti. Sebbene sfrutti le tecnologie già presenti in Dunlop, si percepisce che è uno pneumatico di nuova concezione, una gomma completamente nuova e non un modello che è stato aggiornato.

Dunlop Trailmax Raid, come vanno in fuoristrada?

Premessa: stiamo parlando di una gomma 50 e 50 strada/fuoristrada, quindi le nostre considerazioni sono da contestualizzare. A cominciare dalla tipologia di gomma. Ci sono gomme espressamente fuoristradistiche anche per le maxi enduro e per le Adventure più performanti, che danno più trazione. Però anche in questa situazione, le Dunlop Trailmax Raid sono state una bella sorpresa, almeno tanto quanto lo sono state su strada. E anche in fuoristrada è stata l’anteriore a colpirmi maggiormente, grazie all’ottima capacità di galleggiamento.

Dunlop Trailmax Raid

Tutto sotto controllo

Cominciamo dal grip. Se l’anteriore mi ha stupito per il floating, la posteriore mi è piaciuta per il grip che offre su tutte le moto, soprattutto nella sezione centrale, dove Il tassello è un po’ più alto e largo. Mi piacerebbe metterle alla prova nel fango dove, secondo me, potrebbero soffrire un po’ di più, però non è certo quello il loro terreno di caccia. Restando sul posteriore, anche sulle spalle c’è un buon grip, sebbene qualcosa in più non avrebbe guastato. Ho apprezzato molto la gradualità nella perdita di aderenza quando la moto si intraversa: si riesce sempre a capire quanto si stia, piano piano, allargando verso l’esterno della curva, senza strattoni particolari anche quando il fondo non è perfettamente liscio. Si riesce dunque a controllare molto bene il traverso, che diventa replicabile e consente di guidare sempre nello stesso modo, senza sorprese.

Dunlop Trailmax Raid

Passando all’anteriore, grazie al grip sulla spalla, la gomma trasmette sempre feeling e sicurezza. Anche a moto un po’ inclinata e su quei modelli che hanno un po’ più di peso sull’avantreno. La stessa sensazione di stabilità che ho avuto su strada è replicata anche off-road. Mi è capitato ogni tanto di forzare un po’ la staccata e sentire l’avantreno che accennava a chiudersi, ma sono sempre riuscito recuperare molto bene. Buona anche la direzionalità, anche a velocità più sostenute si riesce sempre a indirizzare la moto senza particolari problemi e fatica.

Difetti? In realtà, trovarne di realmente eclatanti non è affatto semplice. Solo un leggero appunto sulla capacità di assorbimento quando si viaggia sui sassi o si incontra qualche gradino, però abbiamo guidato tutto il giorno con pressione stradale e quindi ci riserviamo di rivedere questo giudizio quando avremo modo di provarle ancora.

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