fbpx

AMG Road Trip

Una prova speciale per la gamma AMG provata in pista e su strada... no limits

Gomma bruciata, rombo di motori, atmosfera racing, asfalto, pelle diafana e sguardi di fuoco… La due giorni Mercedes-AMG sullo Slovakiaring per il Campionato Superstars e poi a bordo dei modelli più carismatici della gamma per il ritorno a Milano vive di sensazioni forti. Vive di parole che definiscono istanti, emozioni, momenti unici, sospesi tra il fascino delle corse e il batticuore per essere noi a scendere in pista, tra i cordoli, pochi minuti dopo i grandi campioni che fanno del Superstars un appuntamento sempre più amato dagli appassionati di motori.E poi: la domenica, appena arrivati, siamo a pranzo con Thomas Biagi, pilota ufficiale del team italiano Mercedes-AMG, ancora bagnato dallo champagne del secondo posto in gara 1; la mattina successiva è la sua auto a guidare la colonna di cinque fiammanti AMG che corrono verso Milano, incuranti dei limiti di velocità. Cinque auto, cinque sogni su ruote: dall’irriverente GL da 7 posti all’elegantissima CLS 63 Shooting Brake; dalla ML 63 alla C 63 sia Coupé sia Station. Ce n’è per tutti i gusti, e così la formazione degli equipaggi è un momento di consapevolezza, dove i più giovani tra i partecipanti scelgono in base alla macchina da guidare, e i più maturi in base alla compagnia…Ma facciamo un passo indietro: domenica 9 giugno, alba carica di nuvole su una Milano assonnata. Malpensa è una cattedrale nel deserto lattiginoso della pianura. Bisogna arrivare a Vienna, sfidando l’impatto con l’abbigliamento asburgico delle assistenti di volo, per intuire la composizione del gruppo. Ci riconosciamo dagli sguardi smarriti, alla ricerca dell’autista che ci porterà in minibus dall’aeroporto della capitale austriaca allo Slovakiaring, il tracciato che sorge circa 40 km a est di Bratislava. Ritiriamo i pass e corriamo a bordo pista: Gara 1 sta per iniziare.Il Campionato Supestars è un’idea italiana, e italiane sono molte delle squadre che portano in gara auto strettamente derivate dalla serie. Senza entrare nel dettaglio del regolamento basti dire che i motori devono essere tassativamente V8, che le gare per appuntamento sono due, con partenza lanciata, e che sono previste soluzioni come l’inversione della griglia per i primi otto nella seconda manche e l’assegnazione di zavorre fino a 40 kg ai più veloci. L’obiettivo? Tanto spettacolo e un Campionato il più combattuto possibile. Aggiungiamo alla ricetta la presenza di molti piloti di nome, da Thomas Biagi a Vitantonio Liuzzi, compagni di squadra nel team italiano Mercedes e dominatori del Campionato, oppure di Gianni Morbidelli a Fabrizio Giovanardi, indimenticate icone di grinta e tenacia, ed ecco le ragioni di un successo che fa del Superstars l’evento automobilistico più seguito dopo la Formula Uno.Gara 1 è un trionfo per il team Mercedes-AMG, con Liuzzi che vince per distacco e Biagi che difende il secondo posto nonostante i 40 kg di zavorra, un pesante ricordo del successo nella precedente tappa di Brno. Il pranzo, invece, si trasforma in un gustoso briefing post-gara, con Biagi che ci racconta le sensazioni di guida, e giura che no, con tutta quella zavorra non era possibile fare di più. Nel paddock, intanto, il fascino delle splendide GT impegnate in una gara di contorno è insidiato da quello, non meno fatale, delle bellezze locali, che tengono alto il buon nome della terra slovacca. E così il tempo vola fino a gara 2, da vivere prima sulla griglia di partenza e poi, un attimo prima del via, in tribuna. Liuzzi parte dalla settima piazza ma supera all’esterno tutto il gruppo e affronta il curvone a destra in terza posizione, pronto a sferrare un nuovo attacco. La sua gara, però, finisce prestissimo: il motore della C 63 AMG dice basta, con la classica fumata bianca e la successiva, spettacolare fiammata, che costringe la direzione di corsa a ripristinare le condizioni della pista, imponendo al gruppo una lunga attesa dietro la safety-car. I piloti sembrano impazienti mentre il conto alla rovescia che scandisce la durata della gara (25 minuti più un giro di pista) corre velocissimo. Restano 10 minuti scarsi per giocarsi tutto: Berton e la sua BMW M3 ripartono benissimo e si involano, lasciando che siano gli altri a fare a sportellate (letteralmente…) per la piazza d’onore. Biagi, che sembrava irrimediabilmente attardato, recupera metro dopo metro e chiude ancora al secondo posto, consolidando il suo primato in classifica.Podio, ritrovo in hospitality: la giornata sembra finita e invece… Cinque AMG sono pronte nel paddock, la pista è vuota e tutta per noi. Tre giri di emozione assoluta, dietro l’apripista che ben presto ci lascia giocare come bimbi (piccoli) alle prese con il più bel regalo di compleanno. Salgo sulla CLS 63 Shooting Brake, ovviamente in versione Performance da 557 cv di potenza: dentro sembra la “solita” auto di altissima gamma, con finiture entusiasmanti, selleria in pelle e mille pulsanti per regolare qualsiasi funzione immaginabile. Ma il meglio, come per ogni Mercedes-AMG, è sotto il cofano: V8 Biturbo di 5.461 cc, 700 Nm di coppia, 204 kg di ingegneria motoristica, assecondati da un pacchetto telaistico ed elettronico di primissimo ordine. Quattro le modalità di guida: Comfort per iniziare senza traumi, Sport e Sport Plus per assaporare le prestazioni assolute del V8, Manual per chi vuole fare tutto da solo. Il primo giro serve per prendere le misure della pista, un anello che permette varie configurazioni di lunghezza e propone interessanti variazioni altimetriche artificiali. L’apripista, a bordo della ML 63 AMG, non si fa pregare, e così il gruppo si sgrana, per poi ricompattarsi sul rettilineo di partenza: cambio auto e si riparte! Questa volta è il momento della C 63 AMG: il motore è anche in questo caso V8 ma aspirato e di maggior cilindrata, 6.208 cc per 457 cv (487 in versione Performance), 600 Nm di coppia e 196 kg di peso a secco. Il cambio? Un rapidissimo, eclatante 7 marce Speedshift MCT AMG, che nelle modalità di guida Sport Plus e Manual passa da un rapporto all’altro in 10 centesimi di secondo. L’aiuto dell’elettronica è fondamentale per evitare che le curve dello Slovakiaring diventino ancora più difficili: il controllo di trazione, in particolare, permette di gestire l’auto senza preoccuparsi troppo di dosare il gas e concentrandosi quindi sulle traiettorie. Dopo l’incredibile emozione della pista l’appuntamento è per cena: sarà ancora Biagi l’ospite d’onore, per un brindisi innaffiato da vini locali  – il vantaggio di essere astemi…  – e da tante chiacchiere.Lunedì, si torna a casa. In AMG, naturalmente. L’itinerario tocca la capitale slovacca, Bratislava, poi quella austriaca, Vienna; si prosegue per Graz e si varca il confine italiano a Tarvisio, per poi raggiungere Venezia e abbandonarsi alla caotica fissità della A4. Salgo sulla C 63 AMG Station Wagon, che non lascerò fino all’Italia. Lo spazio a bordo è generoso, il comfort decisamente gratificante, il rombo del V8 aspirato assolutamente unico. Dopo il traffico delle prime due ore di viaggio le autostrade austriache, pur disseminate di autovelox, diventano il nostro parco giochi: in modalità di guida Sport Plus oppure Manual la C 63 AMG scarica i suoi 487 cv sull’asfalto con maestosa prontezza, regalando momenti unici come le accelerazioni che da più di 200 km/h proiettano verso il fondo scala del tachimetro. Rallentiamo e la doppietta del cambio Speedshift MCT AMG trasforma una semplice scalata in una mistica ascesa nel mondo delle corse. Non c’è nulla di più gratificante che guidare una AMG tra i curvoni di un’autostrada immersa in un bosco sconfinato, costellando il percorso di chiacchiere sui più vari argomenti. L’asfalto scorre veloce sotto le ruote mentre il pensiero vola audace verso mondi perfetti e sogni da realizzare. Al volante di una AMG la sensazione diventa certezza: tutto è possibile, nulla può fermarci.AMG è la divisione sportiva di Mercedes-Benz. Fondata nel 1967 da due ex dipendenti Daimler, deve il suo nome alle iniziali dei fondatori, Hans Werner Aufrecht e Erhard Melcher, e alla città tedesca di Großaspach. Nel 1971 un’auto AMG conquista il primo successo in una competizione sportiva, inaugurando una lunga serie di vittorie. Acquisita da Mercedes-Benz, AMG si dedica alla personalizzazione motoristica dei più importanti modelli della Casa tedesca ed è arrivata a proporre una gamma molto ricca (26 modelli), che ha permesso nel 2012 di vendere 20.000 auto AMG in tutto il mondo. L’obiettivo per il 50esimo anniversario, nel 2017, è di toccare quota 30.000 unità. La splendida SLS AMG del 2010 è la prima vettura progettata completamente da AMG, mentre a luglio 2013 arriverà nelle concessionarie la A 45 AMG, con il motore due litri più potente al mondo (360 cv – 180 cv/litro). Tra le assolute particolarità del processo costruttivo AMG c’è la costruzione di ciascun motore da parte di un solo operaio, che assembla tutte le parti, apponendo poi la sua firma su un’apposita targhetta identificativa.

 

Articoli correlati
Prova BMW M5 G90 - Gioco di prestigio
Prova Mini Aceman - La giusta via di mezzo?
Prova Kia EV3 - Il SUV elettrico compatto che pensa in grande