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Car sharing, sfida a Milano

La primissima città in Italia è stata Milano, che oggi dispone di ben tre servizi di car sharing offerti da altrettanti operatori, con numeri inevitabilmente destinati ad aumentare. Ma si tratta realmente di una valida alternativa ai mezzi pubblici? Abbiamo fatto un esperimento provandoli tutti in un giorno

Supponiamo di essere a Milano, ore 9.30 del mattino, dobbiamo attraversare la città per una riunione di lavoro. La metropolitana è generalmente il mezzo più rapido per spostarsi a Milano, ma sappiamo bene che le tre linee attualmente in funzione non arrivano proprio ovunque. La bicicletta, certo, è un’idea: ecologica, ci permetterebbe di ammirare il panorama ed è l’ideale per rimetterci in forma… ma è anche abbastanza macchinoso poterla noleggiare, se non si è abbonati ATM o comunque abituali utilizzatori, oppure non si possiede una bici propria. Per non parlare del fatto che fino alla tarda primavera a Milano le condizioni metereologiche non sempre sono favorevoli al ciclismo o agli spostamenti all’aria aperta in genere.A questo punto si apre l’opzione taxi, che però impone di mettere in conto un esborso non trascurabile. Oppure… Una tessera GuidaMi! GuidaMi è il primo servizio di autonoleggio, in ordine di tempo, comparso a Milano, gestito da ATM (l’azienda di trasporto pubblico locale) e dal Comune di Milano. Tentiamo di prenotare una vettura dal nostro smartphone, visitando il sito GuidaMi, ma l’accesso e la navigazione sono lenti. Decidiamo di contattare il numero verde dedicato, e, dopo aver fatto due conti, chiedere un’auto per le 10 in punto: GuidaMi è, infatti, l’unico servizio di autonoleggio che offra la possibilità di prenotare le auto per uno specifico orario: ideale, insomma, per un appuntamento di lavoro o per passare a prendere gli amici. Tra l’altro, se dovessimo avere “troppi” amici da passare a prendere, potremmo scegliere di prenotare anche un’auto un po’ più spaziosa nell’ambito della gamma: non solo city car ma anche monovolume, furgoncini e furgoni. E se dovessimo avere fretta potremmo passare con la nostra auto a noleggio nelle corsie preferenziali, di norma riservate a taxi e mezzi pubblici: le auto GuidaMi sono le uniche autorizzate a questa manovra, che in una metropoli fa risparmiare parecchio tempo.A questo punto, però, si presenta un problema: siamo abbastanza lontani fisicamente dal primo parcheggio riservato GuidaMi, l’unico luogo dove si possano prendere e lasciare le auto a noleggio del Comune. I parcheggi riservati sono disseminati in varie zone della città, le più frequentate, ma per raggiungerle è comunque necessario spostarsi. Poco male, prenderemo la metropolitana e arriveremo al primo parcheggio utile. Detto e fatto: ecco una bella Alfa Romeo Mito GuidaMi che ci aspetta. Effettivamente è molto ben tenuta, pulita, senza graffi o strani “lividi”. Tentiamo di sbloccarla con la nostra tessera, ma l’auto sembra non volerne sapere di aprirsi. Telefoniamo nuovamente al numero verde e, molto gentilmente, ci spiegano che la nostra card GuidaMi deve essersi smagnetizzata, e che di conseguenza non potremo usufruire del servizio e dovremo recarci a rifare la tessera quanto prima.Niente panico. Decidiamo di virare su un’alternativa, premendo l’icona blu elettrico della app Car2Go sul nostro smartphone: secondo in ordine cronologico a Milano, Car2Go è il servizio di car sharing offerto da Daimler in collaborazione con Europcar, già attivo in moltissime città e Paesi d’Europa, nonché particolarmente presente in Germania. La flotta Car2Go è composta di sole Smart: piccole, compatte, scattanti. Nel traffico di una città come Milano e con la penuria di parcheggi di cui soffre, specie adesso che non si contano i cantieri aperti in vista di Expo 2015, fa la differenza. Fra l’altro nel prezzo del noleggio di Car2Go è compreso anche il pagamento dell’Area C (la cerchia del centro di Milano, ormai da anni a pedaggio) e dell’eventuale parcheggio su strisce blu (a pagamento per gli altri utenti della strada). È comunque possibile posteggiare la Smart anche sulle strisce gialle (di norma riservate ai residenti) o bianche, quindi praticamente ovunque in città. Una comodità non indifferente, specialmente utilizzando una Smart. La app è veloce ed estremamente intuitiva, la funzione “Radar” rintraccia la Car2Go più vicina, lo segnala emettendo un suono e ci indica sulla mappa come raggiungerla: in men che non si dica, la sblocchiamo con la nostra tessera Car2Go. Anche per usufruire del servizio offerto da Daimler e Europcar bisogna essere registrati, pagare una quota di iscrizione e recarsi nel punto Car2Go più vicino, per ritirare la tessera magnetica. Saliamo a bordo e tiriamo un sospiro di sollievo: trovare le auto in giro per la città non è sempre scontato, i milanesi le usano spesso per tornare a casa, frequentemente verso la periferia o le fermate della metropolitana meno centrali. Arriviamo all’appuntamento, parcheggiamo e richiudiamo la vettura utilizzando la tessera. Tutto liscio come l’olio, a parte forse lo sterzo della Smart, non particolarmente morbido nell’azione.Finita la riunione di lavoro vogliamo andare a pranzo con un paio di colleghi, in un posticino dalle parti del centro. Siamo in quattro, una Smart non basta. Uno dei colleghi si avvicina, telefono alla mano, e dice: ”Prenotiamo una Enjoy, ci penso io!” Si riferisce alle FIAT Cinquecento (e Cinquecento L) rosse fiammanti che compongono la flotta di Enjoy, il servizio di car sharing offerto da Eni in collaborazione con il Comune di Milano e le Ferrovie dello Stato, terzo in ordine di tempo a entrare in funzione sul territorio milanese. La partnership con FS permette, tra l’altro, di ottenere vantaggi anche sui biglietti del treno e per chi arriva in stazione e non sa come raggiungere casa o albergo; un plus non trascurabile. Il nostro collega ci spiega anche che, confrontato con gli altri due servizi, quello offerto da Eni ha il prezzo più competitivo in assoluto: prevede una tariffa estremamente vantaggiosa anche quando si volesse fermare l’auto per il tempo necessario a scaricare qualcosa o a far scendere qualcuno, per poi riprenderla: 0,25 euro al minuto in movimento, 0,10 euro durante la fermata. Anche in questo caso prenotiamo l’auto attraverso una app veloce ed efficace, ne troviamo una molto vicina a noi e ci dirigiamo lì. La app, oltre a segnalarci dove trovare la vettura e come raggiungerla, ci mostra a tutto schermo una sorta di “countdown”: come nel caso di Car2Go, infatti, abbiamo 30 minuti di tempo per raggiungere la vettura, prima che la prenotazione scada e la Cinquecento si liberi, per poter essere assegnata a qualcun altro. Per fortuna arriviamo in tempo, il nostro collega sblocca la vettura Enjoy direttamente dal telefono, senza bisogno di tessere… Se non altro, non c’è più nulla che possa smagnetizzarsi! La piccola di Casa FIAT è compatta nelle dimensioni, quindi facile da parcheggiare: anche in questo caso possiamo lasciarla negli spazi delimitati da strisce di qualsiasi colore.A conti fatti, quella del car sharing a Milano ha tutti i connotati di una vera e propria rivoluzione in evoluzione: dal primo servizio in ordine di tempo, GuidaMi, a Car2Go, molte cose sono cambiate. I lati positivi del servizio sono aumentati, anche qualitativamente, con l’arrivo di Enjoy, che è andato a parer nostro a colmare alcuni spazi lasciati liberi dai concorrenti. Nel mese di maggio 2014, il Comune di Milano ha concesso il nullaosta anche a un ulteriore operatore, TWIST, che immetterà nel traffico milanese una flotta di 500 auto, composta da Volkswagen Up azzurre. I costi di TWIST si posizionano nella “terra di mezzo”: 0,27 euro in movimento, rispetto ai 0,29 euro di Car2Go e ai 0,25 euro di Enjoy. Come nel caso di Car2Go, sarà necessario versare una quota di iscrizione (15 euro) e recarsi nei punti dedicati a ritirare la tessera. Per il resto le regole sono più o meno le stesse che valgono per gli altri operatori: prenotazione da smartphone, parcheggio gratuito su strisce gialle e blu, ingresso libero in Area C.Insomma, quello che ci aspettiamo, come cittadini e/o come visitatori, con l’arrivo di altri “concorrenti” in quest’ambito, è che le condizioni del servizio siano sempre migliori, sia sul piano puramente economico, sia per qualità e facilità d’uso, e che presto (magari entro Expo 2015?) il car sharing possa rappresentare l’alternativa più valida ai mezzi pubblici e privati. 

 

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