La prima prova speciale, poco più di un km, ha come teatro la città mineraria di Guanajuato, patrimonio dell’Unesco. Educazione, scienza e cultura vanno però a farsi benedire dopo nemmeno 60 metri… quelli percorsi dalla i20 WRC di Chris Atkinson – al debutto con Hyundai – prima che il propulsore coreano si ammutolisca. L’inconveniente costa 20 secondi di fermo al driver australiano e l’incendio di un paio di chiese locali causa parole in libertà. Sébastien Ogier (Volkswagen Polo R WRC), intanto, firma il primo scratch. Il francese si ripete sulla SS1 (9,88 km), nonostante sia il secondo al via alle spalle del compagno di scuderia – e vincitore in Svezia – Jari-Matti Latvala, costretto a “spazzare” le traiettorie al resto della compagnia. Da regolamento, infatti, l’ordine di partenza della prima giornata ricalca la classifica generale del Mondiale. Atkinson, intanto, invoca divinità antiche e sicuramente malvagie dato che il bang della vettura non entra in funzione. Accumula altri 40 secondi di ritardo e vede nero. O meglio, vede una nube di polvere come il resto dei concorrenti, Latvala escluso. L’handicap di partire per primo “pulendo” la strada si attenua.
Arriva il temibile primo passaggio lungo la prova, o maratona (44 km), di El Chocolate: Mads Østberg (Citroën DS3 WRC) stacca di 0.3” Ogier, terzo è Kris Meeke – anch’esso su DS3 WRC – a 6.4” e quarto Mikko Hirvonen (Ford Fiesta RS WRC) a 6.9”. Cala lo scoramento. Ogier resiste nonostante l’handicap d’essere “apripista”. Logico immaginare che sulla ripetizione pomeridiana delle prove, a traiettorie pulite, possa prendere il largo. Intanto Atkinson colleziona problemi ai freni e chiede dove sia il santuario più vicino. Urge un pellegrinaggio. Kubica (Fiesta RS WRC) non è da meno: l’idroguida l’abbandona. Andreas Mikkelsen (Polo R WRC), secondo in Svezia e sino al momento del ritiro a ridosso del podio, affrontando una S s’accorge che il navigatore ha scandito una sinistra piena, affida l’anima al Santissimo e sbriciola una sospensione. Game over. Sulla SS4 Østberg allunga mentre Atkinson, evidentemente nato di venerdì 17, rompe un semiasse.
Si torna sull’eterna El Chocolate. Ogier ha una temperatura equatoriale in abitacolo, ma non fa sconti. Non deve fare da “scopa” e rifila 17.9” a Østberg. Le Hyundai, con un assetto troppo rigido, saltano come capretti sulle sconnessioni e Thierry Neuville paga oltre 30”. Sulla SS8, mentre Ogier e Latvala firmano una doppietta VW, Meeke impatta con un oggetto non identificato perdendo la ruota posteriore sinistra. Deve fermarsi. Lo imita Hirvonen, appiedato come a Montecarlo dall’alternatore. In Ford riciclano i pezzi della Scorpio? Chiusura di giornata col botto. Di chi? Ovviamente Robert Kubica! Durante la penultima prova spettacolo il polacco capotta aggraziatamente, facendo esplodere di gioia il pubblico. Un vero show man. A fine day 1 Ogier precede Østberg di 26.1”, Latvala di 42.5” ed Elfyn Evans (Fiesta RS WRC) di 2’28”7.
In vista della seconda giornata rientrano in gara tutti i big usufruendo della formula Super Rally, ovvero pagando 5 minuti di penalità per ogni prova non disputata. Dopo la tripletta VW nella SS12 arriva la svolta: lungo l’interminabile tratto cronometrato di Otates (53,69 km) Ogier e Latvala fanno segnare un tempo pressoché identico (+2.0” per il finlandese), Kubica capotta di nuovo (immenso!), Mikkelsen lo imita alla perfezione e Østberg non parte perché la sospensione massacrata nella prova precedente richiede riparazioni radicali. Ogier ora deve guardarsi solamente da Latvala (+49.0”), dato che terzo è Thierry Neuville (Hyundai i20 WRC) a +3’51”6. Per non annoiarlo il navigatore Ingrassia, invece delle note, reciterà gli ingredienti della caipirinha… Il francese, infatti, “passeggia” tenendo a distanza siderale gli avversari. Le uniche emozioni di giornata sono affidate a Hirvonen, redivivo e costantemente a ridosso del duo Volkswagen, e Neuville, che lungo i dossi più accentuati vola da far invidia a un Boeing 737. Al punto da incrinare il parabrezza.
La terza giornata vive di conferme. Ogier amministra, e giusto per tenersi impegnato conta i cactus, Latvala lo imita. Neuville punta solamente a tenere a distanza Elfyn Evans (Ford Fiesta RS WRC). La power stage, nonché ultima prova, conferma i valori in campo: Ogier precede Latvala e Hirvonen. Cala il sipario su di una seconda parte di gara emozionante quanto un concerto di Pupo. Unico momento di letizia, vedere Nicolas Gilsoul, navigatore di Thierry Neuville, riempire di birra il radiatore d’i20 WRC nell’estremo tentativo – portato a termine con successo – di percorrere il trasferimento conclusivo senza fondere il motore, in evidente crisi di raffreddamento. Un colpo di genio per festeggiare il primo podio iridato del team Hyundai!
La classifica assoluta del Rally del Messico 2014
La classifica del WRC 2014 dopo 3 rally (su 13 appuntamenti)
I video del Rally del Messico 2014
Lo shakedown
Gli highlights delle prime 5 prove
Gli highlights delle prove SS6-SS11
Gli highlights delle prove SS12-SS13
Gli highlights delle prove SS14-SS18 (con i capottamenti di Mikkelsen e Kubica)
Gli highlights delle tre giornate di gara