Dopo circa sette anni di onorato servizio, nei quali è stata venduta in Italia in circa 90.000 esemplari, la Toyota C-HR è pronta per il ricambio generazionale. Della nuova serie avevamo già parlato nello scorso mese di giugno, quando erano state diffuse le prime immagini ufficiali. Ora però è finalmente arrivato il momento della prova su strada, che precede di qualche settimana l’arrivo della macchina nelle concessionarie. Le consegne inizieranno invece nel 2024.
Full hybrid, per cominciare
Nei primi mesi del prossimo anno partirà anche la produzione della versione plug-in, che si aggiungerà a quelle full hybrid che oggi monopolizzano il listino. I prezzi partono da 35.700 euro, ma sin dalla fase iniziale sono previsti vantaggi in caso di permuta e acquisto tramite un finanziamento.
Come una show car
Vista dal vivo, la Toyota C-HR conferma le impressioni date a suo tempo in foto, quando l’avevo descritta come una specie di concept car omologata. In questo senso pare la degna erede della progenitrice, con una linea tanto audace quanto originale. Il suo biglietto da visita è il cosiddetto frontale Hammerhead, con tratti simili a quelli adottati dalla Prius. La fiancata, con le maniglie a scomparsa, è movimentata da tante nervature che danno vita suggestivi giochi di luce. Quanto invece alla coda, qui la protagonista assoluta è la fascia di LED che incorpora anche il nome del modello. Il tetto può essere in tinta con la carrozzeria o nero, colore che può vestire tutta la sezione di coda sulle versioni più ricche proposte al lancio.
Ben piantata a terra
Se la nuova Toyota C-HR pare più sportiva del modello uscente è per merito anche di piccole differenze a livello di dimensioni. Complice una spuntata allo sbalzo anteriore, la carrozzeria si accorcia di circa 3 cm ed è lunga 436 cm, larga 183 e alta 156, mentre il passo misura 264 cm. A crescere è anche la carreggiata anteriore, per una maggior presenza scenica su strada.
Effetti speciali
Anche l’interno della C-HR è prodigo di effetti speciali, con linee futuristiche che abbracciano l’abitacolo trovando continuità nei pannelli delle porte. La plancia ha un look hi-tech, con una strumentazione digitale da 12,3 pollici e display centrale da da 8 o ancora da 12,3 pollici a seconda degli allestimenti. La console continua a ospitare i testi della climatizzazione, che semplificano la vita e aiutano a distrarsi meno.
Hi-tech
Volendo si può interagire con la macchina anche attraverso i comandi vocali e non manca la connettività wireless per Android Auto e Apple CarPlay. Parlando di tecnologia, una menzione doverosa va fatta per le luci ambiente a 64 colori, che cambiano anche tonalità a seconda della temperatura impostata o per richiamare l’attenzione del pilota in situazioni di pericolo.
Con l’ambiente nel cuore
Sulla nuova C-HR cresce il ricorso a plastiche riciclate. Il rivestimento dei sedili viene ottenuto rilavorando bottiglie di plastica e la corona del volante è in pelle vegana. L’eventuale tetto panoramico fisso ha una tecnologia che filtra i raggi del sole e non è dunque schermato dalla classica tendina, soluzione che permette di risparmiare peso e componenti.
Una gamma tutta ibrida
Come anticipato poco sopra, in attesa della C-HR ibrida plug-in, il listino si compone di sole versioni full hybrid. Il cliente può scegliere tra un 1.8 con potenza totale di sistema di 140 CV e un 2.0 da 197 CV. Quest’ultimo si può avere anche con la trazione integrale i-AWD, ottenuta aggiungendo un motore elettrico sull’asse posteriore. Nessuna velleità fuoristradistica, però: il suo ruolo è giusto quello di migliorare la sicurezza e la precisione di guida. Gli allestimenti sono numerosi e i loro nomi sono Active, Trend e Lounge, cui si aggiungono quello chiamato GR Sport per la C-HR i-AWD e le varianti Premiere. E adesso andiamo a metterci al volante.