fbpx

BMW M3 e M4 Coupé: give me six (biturbo)

Svelati i dati tecnici di berlina e coupé Made in Bmw Motorsport: il V8 4.0 aspirato della precedente generazione viene sostituito da un 6 cilindri in linea biturbo da 430 cv e 51 kgm. Cambio manuale a 6 rapporti o a doppia frizione a 7 marce. Ampio ricorso al carbonio

6 anni sulla cresta dell’onda. 6 anni di ruggiti oltre gli 8.000 giri. Ora, l’oblio. M3 e M4 Coupé, quest’ultima denominazione riservata alla punta di diamante della quarta generazione di Serie 3 Coupé, avranno un cuore nuovo. Il V8 4.0 32V aspirato da 420 cv e 40,8 kgm, portato al debutto nel 2007 da M3 Coupé E92, diventerà a breve un ricordo. Soppiantato, come si vociferava da tempo, da un’unità sovralimentata dal frazionamento inferiore.

Give me six! A grande richiesta, torna il 6 cilindri in linea. Non aspirato come per M3 E36 ed E46 (rispettivamente seconda e terza generazione della sportiva di Monaco), bensì sovralimentato mediante due turbocompressori, in grado di erogare 430 cv e 51,0 kgm di coppia. Vale a dire +10 cv e, soprattutto, +10,2 kgm rispetto al V8 4.0, a fronte di un regime massimo di rotazione lievemente inferiore (7.500 giri/min anziché 8.300) e di una riduzione dei consumi nell’ordine del 25%. Diversamente dal citato V8, l’iniezione di benzina è diretta, laddove non muta la fasatura variabile sia lato aspirazione sia lato scarico.

Particolarmente curato il sistema d’aspirazione, forte di un intercooler “indiretto” deputato a refrigerare l’aria direzionata alle camere di combustione prima che entri nel compressore e, quindi, venga ulteriormente raffreddata dal tradizionale scambiatore di calore. In aggiunta, a tutto vantaggio dell’utilizzo in pista, debuttano radiatori specifici per acqua, turbine e sistema di lubrificazione della trasmissione. L’albero motore, derivato dalle competizioni, è forgiato. Entrambe le vetture sono dotate di serie di un cambio manuale a 6 rapporti, più compatto e leggero che in passato (-12 kg) nonché forte di un’inedita “doppietta” automatica in scalata. In opzione, è disponibile la trasmissione a doppia frizione M a 7 rapporti integrante il launch control.

La ricercatezza tecnica raggiunge l’apice con la realizzazione della coppa dell’olio in magnesio e dell’albero di trasmissione in carbonio: soluzione, quest’ultima, simile a Nissan GTR – sebbene la sportiva nipponica sia caratterizzata da un secondo albero in acciaio dovuto alla trazione integrale – e che comporta un risparmio di peso del 40% rispetto a un componente convenzionale. Inediti il differenziale attivo M in sostituzione del consueto autobloccante, in grado di modificare costantemente il livello di bloccaggio grazie a un attuatore elettrico, così come il setting M Dynamic Mode del controllo di stabilità e trazione, permissivo al punto da consentire moderati sovrasterzi senza rinunciare all’intervento dell’elettronica in caso d’errore.

Gran parte dei componenti delle sospensioni sono in alluminio, mentre debutta un nuovo sterzo a servoassistenza elettrica variabile in funzione della velocità, forte di tre setting: Comfort, Sport e Sport+. Setup peraltro estesi alle sospensioni adattive (opzionali). Attingendo agli optional è inoltre possibile beneficiare dei freni carboceramici, mentre è di serie il tetto in CFRP, poliuretano termoplastico misto a fibra di carbonio, un tempo riservato esclusivamente alla coupé. Costituiscono una novità lo splitter anteriore e l’estrattore nel medesimo materiale, in passato disponibili solo attingendo alla linea accessori M Performance. CFRP peraltro divenuto uno dei fiori all’occhiello Bmw, in quanto utilizzato per la realizzazione dell’abitacolo sia della 100% elettrica i3 sia dell’ibrida sportiva i8.

Dinanzi a tanta vitalità tecnica passa quasi in secondo piano l’evoluzione estetica delle vetture, solamente intuibile a causa della mascheratura dei prototipi. Spiccano, in particolare, le prese d’aria frontali più ampie e la calandra – il celeberrimo doppio rene Bmw – caratterizzata da barre verticali sdoppiate che riprendono il disegno dei cerchi in lega da 20”. Questi ultimi una novità, dato che un tempo M3 poteva contare su ruote da 18” di serie, 19” in opzione. Simili al passato gli scarichi a due uscite tonde sdoppiate, “annegati” in un estrattore decisamente generoso. Ora non resta che attendere i primi responsi cronometrici che, assai presumibilmente, lasceranno a bocca aperta, consegnando alla memoria il V8 4.0…

 

Articoli correlati
Prova BMW M5 G90 - Gioco di prestigio
Prova Mini Aceman - La giusta via di mezzo?
Prova Kia EV3 - Il SUV elettrico compatto che pensa in grande