“Si potrebbero scrivere trattati di marketing, di design, di tecnica e di cultura automobilistica sulla piccola spider giapponese, tanto è ricca di contenuti e di idee interessanti”. Questo l’incipit di una rivista che, nell’anno di grazia 1990, aveva già 36 primavere sulle spalle e che ancor oggi è il riferimento indiscusso per le quattro ruote, di nome e di fatto.Il servizio specifico, ottimo per un assolato fascicolo di luglio, metteva a confronto il nuovo che avanzava (a dire il vero, questa espressione l’avremmo sentita qualche anno dopo) con il vecchio (che oggi definiremmo vintage: potenza dell’eufemismo) che arrancava. O meglio, che si difendeva ancora bene, ma che cedeva il passo a una giapponesina tutto pepe e poco tetto: già, la Mazda MX-5 faceva polpette dell’Alfa Spider 2.0 con cui si confrontava.Bella forza, viene da pensare con un più che ventennale senno di poi: la MX-5 (per alcuni Miata, e per altri mercati addirittura Eunos Roadster) era nata da un anno scarso. Telaio ad hoc, motore da 115 CV pieno di carattere, cambio con manovrabilità da joystick e guida ad alto gradimento, con punte di automobilistico godimento. La Spider di casa Alfa, in quell’anno, era prossima al quarto di secolo di onorata, onoratissima carriera: telaio della Giulia risalente ai magnifici anni Sessanta, ponte rigido, due litri ancora strettamente imparentato con quello della 2000 berlina (fine 1971, mica poco!) e castrato dall’abbinata iniezione elettronica-catalizzatore, cambio ZF e tanti ricordi del Laureato. Per fortuna che il fascino non si vendeva (e ancora non si vende) a un tot al chilo, altrimenti il confronto sarebbe stato ancora più impari.Venti e più anni dopo, separate da varie evoluzioni di modello (con tanto di abbandono della trazione posteriore in casa Alfa: grazie Fiat, avanti così!) le strade di Mazda e Fiat (con il marchio Alfa Romeo) si uniscono. Anzi, probabilmente lo faranno, ma a partire dal 2015. Giusto un quarto di secolo dopo quel fascicolo di luglio 1990, con tutta probabilità bellamente ignorato dai management (ai tempi si sarebbe detto “dirigenza”, transeat) delle due aziende. Le parti hanno infatti firmato un protocollo d’intesa per sviluppare e realizzare una nuova roadster, basata sulla piattaforma della prossima MX-5.Stando a Takashi Yamanouchi, Presidente e A.D. di Mazda, “Si tratta di un primo passo importante”. Gli fa eco Sergio Marchionne, A.D. del Gruppo Fiat: “L’accordo dimostra il nostro interesse verso il marchio Alfa Romeo e la determinazione di crescere con un marchio realmente globale”.Nessun dubbio in proposito: più di quarant’anni fa, era l’italianissima Alfa Romeo a insegnare al mondo come si facevano le spider. E, giusto per rimarcare il concetto, se la giocava alla pari con marchi italiani e britannici. Venticinque anni fa i giapponesi hanno messo il tutto nello shaker e hanno realizzato una spiderina che ancor oggi, pur cresciuta nelle dimensioni e nelle ambizioni, fa girare la testa agli appassionati.Domani si cambia: le future spider Mazda e Alfa Romeo nasceranno da una piattaforma comune negli impianti Mazda di Hiroshima, avranno entrambe la trazione posteriore, linea e propulsori specifici per ogni marchio. Con l’Alfa che, a trent’anni dalla sciagurata joint venture con la Nissan, tornerà ad avere gli occhi vagamente a mandorla. E un’identità che la Storia potrebbe ancora tenere viva. http://youtu.be/z6hTZynPT4M