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Yamaha TMax 2017, tre abiti per il Re

Sarà in vendita a marzo 2017 in tre versioni: una standard, le altre due votate rispettivamente alla sportività e al comfort. Tanti i cambiamenti, tra cui il debutto del Ride By Wire, il nuovo telaio, il cruise control sulla versione DX. Notevole la riduzione del peso di ben 9 kg

Del TMax si è scritto molto, anzi probabilmente tutto. Ora, però, ci sono da raccontare tre nuove versioni, create da Yamaha per differenziare l’offerta e garantire a ciascun motociclista di trovare nelle concessionarie il TMax preferito. Si chiamano TMax SX, TMax DX e semplicemente TMax: il primo nasce per gli sportivi, il secondo per chi vuole la dotazione più ricca della gamma, il terzo per tutti quelli a cui piace così com’è.Rivisto in molto più dettagli di quanto il primo sguardo faccia percepire, il nuovo TMax arriverà a marzo 2017 e punta molto sulla riduzione del peso, che a conti fatti vale addirittura 9 kg in meno rispetto al modello precedente. Sul piano del design si nota l’area frontale più compatta e sportiva, compreso il gruppo ottico LED e le luci di posizione. Il caratteristico elemento laterale a boomerang che fa da raccordo tra avantreno e retrotreno secondo Yamaha è ora “più dinamico” e concorre a rendere mossa la zona posteriore, grazie anche al punto di vincolo ridisegnato del forcellone e al nuovo look delle fusioni del motore. Quest’ultimo, grazie alla nuova scatola filtro e alla collocazione rivista del catalizzatore, ha ottenuto l’omologazione Euro 4. La vera, grande novità è l’arrivo del Ride By Wire, l’acceleratore elettronico che in questo caso si chiama YCCT (Yamaha Chip Controllod Throttle): è la prima volta su un veicolo Yamaha con cambio a variazione continua. La sensibilità del comando e la prontezza di risposta dovrebbero risultare migliorate, grazie anche al nuovo scarico e alla cinghia di trasmissione finale alleggerita grazie all’impiego della fibra di carbonio, nonché ristretta da 40 a 25 mm. Al Ride By Wire è associato il controllo di trazione (TCS), che può essere disinserito dal pilota. Le novità della ciclistica non sono da meno: il telaio in alluminio pressofuso è stato ridisegnato, mentre il forcellone – anch’esso in alluminio, collegato a un ammortizzatore disposto in orizzontale – è più lungo di ben 40 mm e sfrutta un’articolazione della sospensione rivista. Ne risultano quote differenti e masse più centralizzate. Alla riduzione di peso contribuisce per 1.000 grammi il cerchio posteriore, con canale sceso a 4,5″ di larghezza ma con lo stesso pneumatico (160/60-15″).Il vano sottosella è più capiente che in passato e riesce a contenere due caschi jet. La strumentazione già apprezzata per il disegno grintoso è composta da due grandi elementi circolari analogici e dal nuovo pannello TFT monocromatico. La Smart Key da tenere in tasca e la predisposizione per il Dainese D-Air completano il quadro dell’eccellente dotazione di serie.Il TMax SX offre ancora di più: innanzitutto nuove colorazioni, come Matt Silver con cerchi blu e Liquid Darkness: accentuano la sportività delle linee, non disgiunta da una certa eleganza, a cui concorre la finitura specifica di alcune parti dello scooter. Più importante la disponibilità del D-Mode, che permette dal blocchetto destro di selezionare due modalità di guida, ossia T-Mode per la città e S-Mode per chi preferisce l’approccio sportivo. My TMax Connect è l’app per smartphone che permette di gestire la sicurezza del veicolo, sfruttando il GPS e finendo anche per risparmiare qualche euro sull’assicurazione.Il TMax DX strizza l’occhio al comfort o addirittura al lusso: arriva il cruise control, che funziona sopra i 50 km/h di velocità e permette incrementi di 2 km/h tramite un pulsante sul blocchetto sinistro. Un deviatore accanto gestisce il comando elettrico del plexiglas, che può essere alzato o abbassato per 135 mm. Su TMax e TMax SX l’escursione è di 55 mm, con spostamento manuale. Le manopole e la sella riscaldabili contribuiscono a rendere meno lungo l’inverno del pilota, mentre la sospensione posteriore regolabile permette di personalizzare l’assetto.

 

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