I numeri di Ride 2 sono a dir poco impressionanti. Il totale delle moto disponibili è quasi raddoppiato rispetto all’edizione precedente, con 170 modelli e nuove categorie: le “vecchie” due tempi, café racer e supermotard. Oltre ad Aprilia, BMW, Yamaha, Honda, Suzuki, Ducati, MV Agusta e Bimota, Milestone introduce ora Cagiva, Magni, Mr Martini, Husqvarna e TM.Anche il numero dei tracciati raddoppia, proponendo vere chicche per gli appassionati, da Castelletto di Branduzzo a “South Milano” di Ottobiano, passando per Franciacorta, Monza, Vallelunga e Nurburgring GP. Chiaramente, non mancano Imola, Donington, Road America, Sugo e Nurburgring Nordschleife, oltre ai già noti tracciati country e cittadini (Kanto, Passo dello Stelvio, Milano, Miami e le nuovissime Macao, Torri Elleniche, Valle dei Vichinghi e Montagne d’Oriente). Ma non è tutto: arrivano 1200 componenti tecnici per incrementare le performance della propria moto e ben 800 capi d’abbigliamento (tra tute, guanti e caschi) per personalizzare il look del proprio pilota.Insomma, Ride 2 è esattamente il gioco che era lecito attendersi, un “more of the same” che nel frattempo è diventato una vera e propria enciclopedia del motociclismo digitale.Ride 2 non è una simulazione, non pretende di esserlo, e in fondo va benissimo così. Il suo sistema fisico è appositamente calibrato sul divertimento, non mette mai (o quasi) in difficoltà il giocatore, e non c’è alcun rischio di frustrazione. Per domarlo e sentirsi gratificati, è sufficiente impugnare saldamente il controller (magari dopo aver configurato i tasti di acceleratore, freno e cambio marcia in base alle proprie esigenze o ai gusti personali) e lanciarsi in pista, giù in carena. Ride 2 non pecca mai di eccessivo realismo e risulta appagante così com’è: un compromesso efficace, capace di mettere a proprio agio ed entusiasmare chiunque, esperti e neofiti di motori e/o videogiochi.Rispetto al primo capitolo della serie, la guida è più “raffinata” e ora è possibile percepire meglio le differenze tecniche/dinamiche tra le varie categorie di moto disponibili. Dopo aver maturato una certa sensibilità sugli stick analogici per scendere in piega senza strappi e percorrere le curve seguendo un’unica traiettoria, apprendimento e appagamento percorrono un’unica, formidabile curva da sorriso a trentadue denti. Naturalmente, Ride 2 dispone di tutte le opzioni e degli aiuti elettronici per cucirsi addosso l’esperienza desiderata.La modalità regina del gioco si chiama World Tour e propone gare suddivise in base alle differenti categorie di moto (possedute o acquistabili) e in base al livello di difficoltà. Lo scopo è quello di raggiungere la vetta della classifica mondiale, accumulando crediti, acquistando nuovi modelli e potenziando le moto già possedute.Le modalità di gioco sono quindici, tra campionati, gare veloci, endurance, sfide contro il tempo, trackday, testa a testa o drag race. È anche possibile cimentarsi nella modalità Squadra VS Squadra, con due team da quattro piloti. Milestone propone anche le cosiddette Sfide, ovvero gare giornaliere e settimanali, con obiettivi specifici. In ultimo, c’è il multigiocatore, sia online che in locale tramite split-screen.Tecnicamente, il gioco è ora più curato e raffinato, probabilmente il più “affascinante” mai realizzato dalla software house milanese. I modelli delle moto vantano grande attenzione per i dettagli, e lo stesso si può dire per la realizzazione dei circuiti. Efficaci e di buona fattura anche i piloti e le animazioni in movimento, per non parlare dell’ottimo sistema di illuminazione degli scenari. L’impegno profuso dal team di sviluppo è palese, e i risultati parlano chiaro. Questo secondo capitolo smussa uno dei più grandi difetti del primo Ride: la spossante durata dei caricamenti, qui sensibilmente ridotta, ma si resta ancora troppo tempo con il controller tra le mani, a fissare le numerose schermate di caricamento.Ride 2, tuttavia, deve fare i conti con i limiti del suo vecchio motore grafico, sensibilmente più muscoloso e prestante rispetto al gioco precedente, ma non ancora all’altezza di altri racing game in circolazione. Servirebbe dunque un engine di nuova generazione, capace di valorizzare a pieno il pregevole lavoro di Milestone, e probabilmente arriverà nel 2017. Anche la fluidità del gioco è ottima, ma non granitica: il gioco non può vantare gli ambiti 60 fotogrammi al secondo su console, ma la sensazione di velocità (sia con una delle tre visuali esterne che – soprattutto – con quelle interne) è da brivido.Ride 2 è la perfetta trasposizione videoludica di una disciplina complessa, basata su emozioni, equilibri delicati e adrenalina. In altre parole, un prodotto in grado di tenere incollati tutti i centauri virtuali per decine e decine di ore, facendo leva sul “fattore collezionismo”, sulla necessità di accumulare crediti su crediti e sulle sue nuove modalità di gioco. La quantità di contenuti e motociclette da provare è smisurata, il sistema di guida è appagante e al tempo stesso immediato. La versione PC è senza dubbio quella che vanta performance superiori, ma il gioco è godibilissimo anche su PlayStation 4 e Xbox One. A voi la scelta.