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Google e FCA insieme per la guida autonoma

Storica partnership tra il Gruppo FCA e il colosso americano Alphabet per lo sviluppo di vetture a guida autonoma. I primi prototipi saranno basati sulla monovolume Chrysler Pacifica. Un duro colpo per Apple, in ritardo con il progetto iCar.

Questo matrimonio s’ha da fare. Oggi. Il Gruppo FCA e Alphabet – società cui fa capo Google – hanno stretto una partnership per lo sviluppo di vetture a guida autonoma. Da un lato Sergio Marchionne si è assicurato la tecnologia della Google Car, dall’altro il colosso americano ha trovato un costruttore pronto a realizzare dei prototipi hi-tech che, secondo rumors attendibili, dovrebbero utilizzare quale base la monovolume Chrysler Pacifica, erede della storica Voyager.L’accordo, storico, proietta il Gruppo FCA nel ristretto gruppo dei costruttori più innovativi sul mercato, colmando un gap sino a ieri abissale rispetto, ad esempio, a rivali quali Audi, Mercedes-Benz o Tesla. Dal 2009, infatti, la concept Google Car ha percorso più di quattro milioni di km, di cui 2,4 in modalità autonoma – un bagaglio d’esperienza eccezionale – sfruttando l’interazione tra motore elettrico, sensori radar, laser e il sistema software basato sulla tecnologia/cartografia proprietaria Google Maps. I futuri prototipi su base Pacifica potrebbero portare anche alla produzione di una vera e propria vettura brandizzata Google, facendo così esplodere il fegato a Tim Cook, CEO di Apple.Che Apple stia lavorando a un’auto è assodato; così come il fatto che questa vettura sia a propulsione elettrica e, quasi certamente, a guida autonoma. Quali siano i partner commerciali di Cupertino per il progetto denominato Titan, al momento, è invece ancora un mistero. Sembra infatti che un team di ingegneri stia lavorando febbrilmente tanto nella Silicon Valley quanto in una sede distaccata di Berlino, ma la road map per giungere su strada sarebbe ancora in fase embrionale e, in ogni caso, non dovrebbe approdare a nulla di concreto prima del 2019, quando FCA e Google contano invece di presentare le prime vetture “autonome”. A meno che i recenti avvenimenti non spingano la Mela a stringere un accordo con Mercedes-Benz, BMW o Volkswagen – questi i marchi più accreditati – oppure ad affidarsi all’austriaca Magna Steyr per ingegnerizzare la prima iCar. 

 

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