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Worldwide 2 Wheels Forum @ EICMA

La prima ricerca UE sul settore delle due ruote, presentata ieri in occasione del centesimo anniversario del Salone motociclistico più longevo al mondo, svela che...

Intorno a un evento storico per le due ruote, come il centenario di EICMA, non ci sono solo brindisi e festeggiamenti. Le celebrazioni di ieri a Milano, infatti, sono state l’occasione per presentare il primo Worldwide 2 Wheels Forum, un incontro fra i rappresentanti d’élite del mondo delle due ruote (a motore e non) e i vertici delle istituzioni, per confrontarsi sui dati dell’economia di settore e sull’andamento non solo del mercato, ma anche del mondo di emozioni e persone che ruota intorno a cicli e motocicli. All'importante incontro sono intervenuti Carlo Pettinelli (Direttore Generale per la crescita sostenibile e UE 2020, DG Imprese e Industria, Commissione Europea), Maurizio Lupi (Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti), Roberto Maroni (Presidente Regione Lombardia), Julien Flageul (Rappresentante Mobilità del Comune di Parigi), Angel López (Direttore del Progetto di Elettromobilità del Comune di Barcellona), Pier Francesco Maran (Assessore alla mobilità, Comune di Milano), Corrado Capelli (Presidente di Confindustria ANCMA) e Antonello Montante (Presidente di EICMA).

IL VALORE DELLE DUE RUOTE Durante l'incontro è stata presentata la prima e finora unica ricerca internazionale su “Il valore delle due ruote”, dedicata a tutte le sfaccettature relative al mondo delle due ruote, in Europa e in Italia: i dati che emergono sono interessanti non solo per prendere consapevolezza dell’importanza del settore, ma anche per gettare le fondamenta di un futuro, auspicabilmente vicino, di crescita. La produzione mondiale di 2RM (due ruote a motore) è cresciuta, negli ultimi 5 anni, del 39%; l’Europa soffre, invece, una contrazione del 54%. In Italia il calo sfiora il 52%, ma il nostro Paese rimane il produttore europeo numero uno nell’ambito delle 2RM. Sempre per quanto riguarda l’Italia, siamo l’unica nazione in cui, dal 2007, la produzione e il commercio di biciclette sia cresciuto: nel solo 2013, l’incremento della produzione ha toccato +22% rispetto al 2012, un dato che non è certamente sfuggito agli abitanti dei grandi centri urbani e delle metropoli. Siamo un’eccezione rispetto ai nostri cugini europei anche per quanto concerne l’export di biciclette: nel 2013 il saldo della bilancia commerciale è stato positivo per 1 miliardo di euro; questo dato ci pone al terzo posto al mondo (dopo Cina e Giappone) per saldo attivo della bilancia commerciale a valore. In termini di “valore” dell’industria, invece, i dati relativi alla produzione industriale di due ruote in UE parlano di circa 10,7 miliardi di euro nel 2012, con oltre 123.000 persone occupate nel settore, di cui 53.500 in Italia. Il valore del mercato europeo delle due ruote nel 2013 ha sfiorato i 13 miliardi di euro; per quanto riguarda le 2RM, in Italia il 2013 ha visto il valore di unità vendute superare il miliardo di euro, a cui vanno sommati i 432 milioni di euro relativi alle biciclette: un dato molto importante, e senz’altro positivo, per il nostro mercato. Fra cicli e motocicli i mezzi circolanti in Europa sono circa 32 milioni, di cui 8,6 milioni nel Bel Paese, nonostante le immatricolazioni nostrane abbiano subito un pesante calo (- 67%) fra il 2007 e il 2013, soprattutto a causa della pesante crisi economica.   Le biciclette stanno vivendo una nuova giovinezza, per una serie di ragioni: la più importante sembra essere la propensione a una mobilità più sostenibile. Gli italiani si dimostrano fra i più “green” d’Europa: il calcolo sul valore economico del tempo risparmiato grazie alle due ruote si attesta a 2,5 miliardi di euro. Ancora più importante il dato sul risparmio di emissioni di CO2, che in Italia continuano a calare.

LA PASSIONE Durante il Forum è stata presentata anche un’altra ricerca, meno quantitativa ma molto interessante, condotta da Sevendots sulle possibili strade per riavvicinare i più giovani al mondo delle due ruote, per riaccendere la loro passione. Sondaggi e dati di mercato dimostrano che l’età media degli attuali motociclisti si è alzata significativamente; è necessario trovare un linguaggio nuovo, un modo di parlare ai giovani di oggi che possa risvegliare in loro l’interesse per un mondo, un settore, che nel nostro Paese concentra più del 50% della produzione europea di bici e moto, e che ha bisogno di nuovi talenti, di nuove emozioni, di poter guardare al futuro a testa alta. 

 

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