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Prova Vespa GTS 300

La nuova Vespa GTS ha nell'equilibrio il suo punto di forza: si guida senza pensieri. Brillanti le prestazioni. Tante le versioni, da 5.990 euro

Arenzano (Genova) – La chiamano “Vespone”, perché ha le scocche grandi. Nel mondo significa Vespa ai massimi livelli di comfort e versatilità. Ideata nel 2003, la Vespa GTS da allora ha venduto oltre 430.000 esemplari. Migliorata versione dopo versione, specialmente sul fronte tecnico, è cambiata anche nell’aspetto, pur rimanendo ovviamente fedele agli stilemi Vespa. Oggi, con l’arrivo del modello 2019, è la Vespa più potente e con le migliori prestazioni di sempre.

LIVE

Tante le varianti, tutte con la stessa base tecnica e caratterizzate da una attenta ricerca sui colori, addirittura undici in totale. Si parte dalla GTS 300 (blu scuro, grigia e verde) a 5.990 euro f.c., per proseguire con la Super (bianca, rossa, nera, gialla) a 6.090 euro, la Supersport e la Touring (da fine febbraio 2019 entrambe a 6.340 euro), per concludere con l’ancora più ricca Supertech. Quest’ultima, provvista del display TFT che è la diretta evoluzione di quanto montato sulla Vespa Elettrica, dispone della connettività Vespa Mia e arriverà a marzo 2019, a un prezzo ancora non comunicato.

La gamma comprende anche la più piccola 125 e può contare sulla costruzione al 100% in Italia, nello storico stabilimento di Pontedera, in provincia di Pisa.

 

La principale novità estetica riguarda il cravattino, ossia la parte centrale dello scudo: ora è più lungo che in passato e si ispira alla futuristica 946 e alla Primavera. Tutta la zona anteriore della scocca è stata rivista, come del resto le griglie laterali, che propongono un inedito motivo a nido d’ape. I gruppi ottici Full LED contribuiscono a determinare una nuova e più accattivante impronta luminosa, anche a distanza. È cambiata la sella, più rastremata e meno ingombrante, nonché disegnata per evitare che chi guida scivoli in avanti. Rivista anche la zona inferiore della scocca, specialmente nel segmento centrale.

Motore più potente

Il motore 300 hpe è del tutto nuovo: testa, iniettori, termodinamica, trasmissione sono stati disegnati ad hoc per questa unità, con l’obiettivo di renderla più brillante. La potenza è salita del 12% fino a 23,8 cavalli, la coppia è aumentata e di conseguenza accelerazione e ripresa sono dichiarate in sensibile miglioramento. Anche la velocità massima è cresciuta da 116 a 120 km/, autolimitata per evitare alleggerimenti dell’avantreno dovuti all’effetto portante della scocca. Secondo Piaggio il motore è ancora più efficiente, a vantaggio dei consumi, nonché più affidabile, visto che gli intervalli di manutenzione dopo il primo tagliando sono passati da 5.000 a 10.000 chilometri. Il motore è già pronto per la normativa Euro 5, anche se l’attuale omologazione è la Euro 4. ABS e ASR sono di serie, quest’ultimo disinseribile tramite i comandi al manubrio.

Ricca l’offerta di accessori, che spazia dai bauletti in tinta all’abbigliamento, inclusi caschi, scarpe, giacche e accessori.

RIDE

Prima che in base alla versione, questa Vespa GTS 300 la si sceglie per il colore. Il blu satinato spicca nel variegato panorama, grazie alla combinazione ben riuscita tra eleganza e tocco sportivo. Sì, perché la Vespa GTS 300 promette (tra l’altro) prestazioni discrete, da considerare buone se il riferimento è alla gamma di questo inimitabile scooter italiano. La maggior brillantezza del motore si avverte fin dai primi chilometri, su e giù dai capi che costellano la Riviera ligure di Ponente: la Vespa GTS è pronta nella risposta al gas, sia nella partenza dal semaforo sia nelle fasi di sorpasso, dove garantisce la prontezza necessaria per districarsi da eventuali situazioni critiche. Le sensazioni iniziali sono legate al comfort e in generale al disimpegno che è probabilmente la cifra distintiva della Vespa GTS: la strada scorre sotto le ruote, nel relax totale, non turbato nemmeno dal traffico. Sembra proprio di essere in vacanza, complice la temperatura primaverile di una splendida giornata al mare.

Punto di equilibrio

Raggiungiamo il borgo di Varigotti dopo aver verificato che le sospensioni, pur vincolate a schemi progettuali tanto classici quanto oggettivamente limitati nella funzionalità, offrano sostegno adeguato alle prestazioni migliorate. La Vespa GTS è docile senza essere noiosa: punta sull’equilibrio, che secondo i progettisti ha raggiunto su questa versione il suo punto più alto e per il momento insuperabile. L’ipotesi di motorizzazioni più brillanti si scontra con la volontà del costruttore di preservare l’equilibrio generale, ed effettivamente dopo questa prima prova non si può che concordare. Tra le curve come in città la tradizionale agilità della Vespa si sposa con una buona stabilità di marcia, considerata la tipologia di veicolo. Anche su questo punto i passi avanti sono significativi.

Leve non regolabili

Le leve dei freni non sono regolabili nella distanza dalle manopole e per di più sono alte: su questo punto l’ergonomia è migliorabile. La potenza frenante è in linea con le prestazioni; la gestione della frenata è più facile da gestire davanti che dietro, dove il comando appare spugnoso. Funzionale il cruscotto, che sulla versione Supertech in arrivo a marzo sarà un’evoluzione di quello della Vespa Elettrica.A celebrare il mito Vespa segnaliamo, infine, l’arrivo di una moneta celebrativa, con lo scooter raffigurato in rosso, bianco e verde. Vendute singolarmente o in confezione da tre, le monete costano rispettivamente 40 e 100 euro.

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