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Aprilia Tuono Limited Edition raccoglie la sfida

La sfida tra Ducati Streetfighter e Aprilia Tuono parte ancora prima dell’arrivo della Ducati sul mercato. Teatro del duello? Manco a dirlo la Pikes Peak

COLPO SU COLPO

Sarà un caso ma appena Ducati batte un colpo, Aprilia risponde con un colpo ancora più forte. È di qualche giorno fa la notizia della partecipazione della Casa di Borgo Panigale alla Broadmoor Pikes Peak International Hill Climb, che una volta persa la parte finale sterrata (cosa che per molti ha fatto perdere a questa gara il fascino originario) ormai diventata una sorta di Nurburgring delle moto, ovvero il tracciato preferito dalle Case per dimostrare il valore delle loro moto stradali, purché non abbiano i semimanubri. Hanno “usato” i 20 km della Pikes Peak Ducati con la Multistrada (da cui poi è dedicata una versione dedicata alla gara), KTM con la 1290 Super Duke e poi con la 790 Duke (entrambe pilotate da Chris Fillmore), di nuovo Ducati con la Streetfighter V4 e ora Aprilia con la Tuono 1100 Factory. In realtà il progetto Aprilia risale a parecchio tempo fa, infatti sono mesi che la filiale USA ci sta lavorando.

RIVESTITA

Una Tuono un po’ particolare visto che per l’occasione è stata “rivestita”. Se la naked italiana si può infatti considerare una RSV4 spogliata, ora per affrontare le 156 curve della gara verso le nuvole (il traguardo è piazzato a una altitudine di ben 4.300 metri) Aprilia ha deciso di montare una carenatura che migliorasse la penetrazione aerodinamica.

UNA TUONO IN TUTTO E PER TUTTO

La base tecnica resta, però, quella di una Tuono 1100 Factory, con le stesse misure, il manubrio alto e largo e le caratteristiche del motore della fighter di Noale. La Tuono che correrà nella classe Heawyweight (la Ducati invece nella Exhibition)pilotata dal pilota australiano Rennie Scaysbrook, non è comunque un prototipo perché ne saranno realizzate 25 unità in una serie limitata, in vendita, purtroppo solo negli Stati Uniti.

VINCA IL MIGLIORE

Quale sarà la miglior naked sul mercato? La sfida è già partita, nemmeno tanto in sordina. E credo che la Broadmoor Pikes Peak International Hill Climb non avrà mai gli occhi addosso come quest’anno.

 

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