fbpx

Peugeot Rifter, la nuova multispazio a Ginevra

Basata sulla piattaforma EMP2, ha due lunghezze, un bagagliaio smisurato e interni da berlina di lusso. Per elevare verso nuovi orizzonti il concetto di veicolo Multispazio

E siamo a due. Dopo il reveal della nuova Citroën Berlingo è la volta del “multispazio” del Leone: Peugeot Rifter. Scalpitante e in attesa di sfilare sotto i riflettori del Salone di Ginevra 2018. Forte di un look à la page ma anche di tante novità tecniche.peugeot rifter frontale staticoLUNGHEZZA MEZZA BELLEZZABasata sulla piattaforma EMP modificata del Gruppo PSA, la Peugeot Rifter è disponibile in due lunghezze – 4,40 o 4,75 metri, quest’ultima con passo aumentato – e cinque o sette posti. Il bagagliaio è uno dei punti di forza: si va da 775 a ben 4.000 litri. Le porte posteriori sono scorrevoli e modificate per ingombrare meno mentre il lunotto si può aprire separatamente: un vantaggio nei parcheggi stretti. Da fuori, si percepisce la volontà dei designer Peugeot di rendere la Rifter molto più vicina ad una SUV che a una Multispazio: inserti cromati e in plastica si alternano sulla parte bassa della carrozzeria, donando alla Rifter un’aria decisamente elegante.peugeot rifter interni plancia abitacoloABITACOLO DA BERLINAMa sono stati gli interni a essere davvero rivoluzionati, con una sensazione lontana anni luce rispetto a quelli del vecchio Partner Tepee. Sulla Peugeot Rifter si trovano infatti l’i-Cockpit, già comune ad altre vetture del Leone e un generoso display touch da 8″ al centro della plancia, che si sviluppa su due livelli. Importante anche il tunnel centrale, che cela ampi vani portaoggetti. Non manca la possibilità di avere l’head-up display e una pletora di angeli custodi elettronici: cruise control adattivo, avviso di superamento corsia, frenata automatica e avviso angolo cieco.nuovo peugeot rifter lungoBENZINA O DIESELLa Peugeot Rifter è disponibile inizialmente con il 1.2 PureTech turbo benzina da 130 CV con cambio EAT8 oppure 110 cv con il manuale e con il 1.5 BlueHDi, turbodiesel con potenze da 75, 100 e 130 cv (anche con l’automatico a 8 rapporti).Tutti i motori hanno l’omologazione Euro 6. In futuro arriverà anche una versione 4×4, sviluppata insieme a Dangel. Per ora ci si accontenta dell’Advanced Grip Control, che migliora la motricità sui fondi difficili e dell’Hill Descent Control, che regola autonomamente la velocità in discesa. 

 

Articoli correlati
Prova BMW M5 G90: gioco di prestigio
Prova Mini Aceman - La giusta via di mezzo?
Prova Kia EV3 - Il SUV elettrico compatto che pensa in grande