British brand e industria indiana. Questa è la (invidiabile) condizione di Royal Enfield, in cui ben convivono due valori che in questi anni il mondo sembra apprezzare e che hanno portato in poco tempo la produzione da 15.000 motociclette all’anno a 15.000 motociclette al mese…
LA CLASSICA CHE PIACE
Uguale a se stessa dal 1932, anno in cui fece la sua comparsa, la Bullit incarna ancora il medesimo spirito ma con una freschezza che la fa sembrare quanto mai attuale. Fino a qualche anno fa dicevi Royal Enfield e pensavi al professionista rad-chic o al nostalgico sessantottino, poi il marchio ha compiuto una buona operazione di riposizionamento, con svecchiamento e ampliamento della gamma. Ora dici Royal Enfield e pensi a una moto quasi fighetta, che piace anche ai ragazzi, ricercata negli accostamenti cromatici e oggettivamente bella. Per dare l’idea, davanti al bar al Passo della Raticosa abbiamo trovato parcheggiate addirittura due Himalayan…
ANNI ’50
C’È ANCHE IL KIT
Nella configurazione standard, la Bullet Trials ha un originale telaio verde che si sposa molto bene con il grigio e le cromature delle sovrastrutture in metallo, la sella monoposto marrone e il portapacchi nero. Per 200 euro in più rispetto ai 5.400 euro del prezzo di listino si può anche avere un kit dedicato, di gusto off-road, composto da griglia faro, piastra paramotore in alluminio, protezioni laterali motore, tabella porta numero (con il “48” di Brittain) e salsicciotto per il traversino del manubrio.
TECNOLOGIA
Fa un po’ effetto questo termine accostato alla Bullet, ma tant’è… Il motore della Trials è il classico mono raffreddato ad aria da 498 cc, con 27,2 cv a 5.250 giri e 42,3 Nm a 4.000 giri. L’alimentazione è a iniezione elettronica Keihin, le marce sono cinque e l’impianto frenante a disco, con ABS a doppio canale. Per tornare con i piedi per terra basta dare un occhio alla strumentazione, con i numerini del contachilometri che girano come quelli dei vecchi contatori del gas e due spie luminose (riserva e motore) affiancate per vincere la solitudine.