fbpx

Royal Enfield Bullet Trials Works Replica

Un ritorno alle origini, per chi vuole riscoprire il significato profondo del motociclismo. Guidando senza fatica, senza fretta e con stile.

British brand e industria indiana. Questa è la (invidiabile) condizione di Royal Enfield, in cui ben convivono due valori che in questi anni il mondo sembra apprezzare e che hanno portato in poco tempo la produzione da 15.000 motociclette all’anno a 15.000 motociclette al mese

LA CLASSICA CHE PIACE

royal enfield bullet trials works replica, statica laterale su greto del fiumeUguale a se stessa dal 1932, anno in cui fece la sua comparsa, la Bullit incarna ancora il medesimo spirito ma con una freschezza che la fa sembrare quanto mai attuale. Fino a qualche anno fa dicevi Royal Enfield e pensavi al professionista rad-chic o al nostalgico sessantottino, poi il marchio ha compiuto una buona operazione di riposizionamento, con svecchiamento e ampliamento della gamma. Ora dici Royal Enfield e pensi a una moto quasi fighetta, che piace anche ai ragazzi, ricercata negli accostamenti cromatici e oggettivamente bella. Per dare l’idea, davanti al bar al Passo della Raticosa abbiamo trovato parcheggiate addirittura due Himalayan…

ANNI ’50

Come dice il nome, la Trials Works Replica è un omaggio alla Royal Enfield con cui Johnny Brittain dominò le International Six Days Trials dal 1949 fino al 1965. In particolare, richiama la versione del 1949, all’epoca rivoluzionaria, grazie alla soluzione del forcellone oscillante con ammortizzatori a olio. Manubrio con traversino, gomme tassellate e scarico alto non potevano mancare per completare l’effetto.

C’È ANCHE IL KIT

Nella configurazione standard, la Bullet Trials ha un originale telaio verde che si sposa molto bene con il grigio e le cromature delle sovrastrutture in metallo, la sella monoposto marrone e il portapacchi nero. Per 200 euro in più rispetto ai 5.400 euro del prezzo di listino si può anche avere un kit dedicato, di gusto off-road, composto da griglia faro, piastra paramotore in alluminio, protezioni laterali motore, tabella porta numero (con il “48” di Brittain) e salsicciotto per il traversino del manubrio.

TECNOLOGIA

Fa un po’ effetto questo termine accostato alla Bullet, ma tant’è… Il motore della Trials è il classico mono raffreddato ad aria da 498 cc, con 27,2 cv a 5.250 giri e 42,3 Nm a 4.000 giri. L’alimentazione è a iniezione elettronica Keihin, le marce sono cinque e l’impianto frenante a disco, con ABS a doppio canale. Per tornare con i piedi per terra basta dare un occhio alla strumentazione, con i numerini del contachilometri che girano come quelli dei vecchi contatori del gas e due spie luminose (riserva e motore) affiancate per vincere la solitudine.

Articoli correlati
Prova Honda X-ADV 750 my 2025
Ducati Hypermotard 698 Mono
Lamborghini Huracan Sterrato, così improbabile, così irresistibile
A Capo Nord con Volkswagen California
BMW F 900 R e F 900 XR 2025: ritocchi sportivi
Hyundai Ioniq 9: stile inedito e fino a 7 posti per il nuovo SUV elettrico
KTM 790 Adventure, il 2025 è arrivato