Moto Morini Super Scrambler 1200
Il made in Italy piace, soprattutto se si parla di moto. E questa non è una novità. Se poi al Made in Italy accoppiamo un bel bicilindrico e un telaio a traliccio in acciaio, la ricetta è completa. Una ricetta che Moto Morini conosce molto bene. Dalla piccola factory di Trivolzio – in provincia di Pavia, dove la Moto Morini si è trasferita da qualche anno – escono moto molto particolari, fatte rigorosamente a mano (le 1200) e caratterizzate (per ora, perché la X-Cape 650 è in arrivo) da un motore capace a suo modo di segnare un’epoca: il bicilindrico Corsacorta disegnato da Franco Lambertini, l’ingegnere che ha creato lo storico 3 e 1/2 Moto Morini. Di questa famiglia fa parte la nuova Moto Morini Super Scrambler 1200.
ANGOLI STRANI
Mente geniale quella di Lambertini, uno che non ama le omologazioni e nemmeno gli angoli “perfetti”. Il 3 e ½ con la testa piatta è passato alla storia per l’originalità tecnica e per l’angolo particolare tra i cilindri (72°). Il bicilindrico corsacorta da 1187 cc di gradi tra i cilindri ne conta 87. UN V2 di 90 gradi, effettivamente, sarebbe stato troppo normale! Un motore che non dimostra affatto i suoi 15 anni di progetto, perché quando è nato era davvero avanti. In Morini non hanno dovuto far altro che continuare a lavorarci, sviluppandolo continuamente e allargandone lo spettro di utilizzo, come con quest’ultima versione, che lascia per strada un po’ di cavalli ma guadagna parecchio in fruibilità. Soprattutto, come dicono non senza un certo orgoglio i ragazzi di Morini, resta orgogliosamente analogico.
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GAS RAPIDO
Domare i 116 cv e i 108 Nm del V2 lombardo sarà solo questione di polso, perché qui non solo c’è il cavo ma addirittura un acceleratore con comando “rapido” della Domino, che mi riporta alla mia gioventù, quando il “rapido” lo montavi sui motorini. Ho ancora la lacrimuccia.
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NO ELETTRONICA
Sulla Super Scrambler, quindi, non troverete ride by wire, mappature, controllo di trazione, anti wheelie. Di elettronico c’è solo il cruscotto digitale (un po’ lento ad avviarsi) e l’ABS Bosch obbligatorio per legge. Il resto è pura meccanica.Moto analogica, quindi, ma leggera: la Morini Super Scrambler fa segnare solo 202 kg in ordine di marcia, appoggiati su 1.500 millimetri di interasse. Non è una Scrambler solo di nome ma lo è di fatto, perché tiene fede alla filosofia scrambler originale secondo cui queste erano moto stradali a cui venivano montate ruote a raggi e gomme tassellate. Cosa che accade anche sulla Super Scrambler, perché le ruote sono entrambe da 17 pollici e le escursioni stradali: 120 mm per la ruota anteriore e 110 per quella posteriore. Le sospensioni sono marchiate Mupo (altra factory italiana), la forcella ha steli da 46 millimetri, il mono ammortizzatore sfrutta un leveraggio progressivo, tutto è regolabile. Elettronica a parte alla Super Scrambler non manca nulla.
ACCHIAPPA GLI SGUARDI
Brava Moto Morini nel vestire di classico una meccanica e una ciclistica molto moderne: la Super Scrambler sicuramente non passa inosservata, anche perché a Trivolzio hanno lavorato bene sui dettagli. Ma non c’è solo design perché l’occhio corre su elementi tecnici come le pinze Brembo monoblocco, le ruote a raggi (tubeless) o lo scenografico eccentrico per regolare il gioco catena. Insomma il mix tra moderno, classico, strada e off road è particolarmente azzeccato. Si riflette nella guida? Scopriamolo.