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Auto 4×4: i 20 milioni di Subaru a trazione integrale

Una scelta tecnica che diventa marchio di fabbrica: ecco una breve storia del 4x4 by Subaru

Ci sono aziende che ne hanno fatto uno dei pilastri della scalata verso il vertice (uno in realtà: Audi). Ce ne sono altre che sono arrivate molto tempo dopo e solo dopo la diffusione della tecnologia ibrida: posizionando un motore sul retrotreno, hanno realizzato auto 4×4 senza collegamenti meccanici fra avantreno e retrotreno.

E poi c’è Subaru, che ovviamente, come tutte le aziende, ha il business come faro guida, ma che quando si parla di trazione integrale sembra aver fatto una scelta prima di tutto di cuore. Il suo, infatti, è uno schema di trazione integrale molto particolare, il migliore per certi aspetti. Perché? Perché è simmetrico, a garanzia di un bilanciamento dei pesi – e quindi di un ottimo livello sia di comfort sia di dinamica di guida – quasi perfetto.

20 milioni da moltiplicare per 4. E ancora per 4

Subaru Leone 4WD Estate Van: è questa station wagon del 1972 la prima auto 4×4 prodotta in serie da Subaru e prima AWD in assoluto in Giappone. Dopo quasi 50 anni, per il marchio giapponese i modelli a trazione integrale rappresentano il 98% delle vendite globali (periodo 2018 – 2020). Il bello è che non “solo” si sta parlando del Subaru Symmetrical AWD, ma anche di una sola architettura per quello che riguarda il motore: Boxer a cilindri orizzontali contrapposti.

Più che il peso in sé, conta dove sono i kg

Ma perché tanta fedeltà da parte di Subaru a questo schema meccanico più unico che raro? Perché per la Casa giapponese l’abbinamento tra la trasmissione simmetrica e il motore Boxer montato longitudinalmente e posizionato in linea regalano un comportamento stradale che migliore non potrebbe essere, dato il posizionamento anteriore del propulsore. La combinazione del baricentro basso del motore Boxer e del bilanciamento dei pesi offerto dalla trasmissione simmetrica, massimizza la stabilità e la motricità intrinseche di ogni auto 4×4.

Qualcosa che non “solo” ha consentito di vincere il Campionato del Mondo Rally, ma anche di vendere un’icona come la Impreza WRX, oggi purtroppo sparita dai listini, ma di cui vi riproponiamo una nostra prova di qualche anno fa, che però qualche sorriso (e forse una lacrima di nostalgia) ve lo strapperà.

Subaru WRX STI Regina senza regno

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