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Volkswagen Taigo, ecco perché è un’alternativa alla T-Roc (e perché no)

Evidentemente sì, secondo Volkswagen. In questa prova cerchiamo di capire perché e se alle linee più sportive corrisponde anche un comportamento più dinamico

Questa prova non posso non iniziarla condividendo un dubbio, che spero di risolvere nel corso del test. La perplessità è questa: c’era davvero bisogno della Volkswagen Taigo, quando nella gamma c’è già la T-Roc? Mi sono guardato le schede tecniche, ho anche messo le due auto una accanto all’altra e sì, lo ammetto, inizialmente è difficile trovare differenze sostanziali tra i due SUV coupé compatti del marchio tedesco. La Taigo ha il lunotto più inclinato, il terzo montante più discendente. Il che, insieme al fatto che l’ultima nata è più lunga di 3 cm e più bassa di 6 cm, beh, rende la carrozzeria decisamente più slanciata.Volkswagen Taigo provaGià, le dimensioni, eccole nel dettaglio: 4,23 metri di lunghezza per la T-Roc, 4,26 per la Taigo. La T-Roc è più larga però di 6 centimetri, 1,82 contro 1,76 ma è più alta di 6 centimetri (comprese le barre longitudinali sul tetto). Per tornare sul design, il frontale delle due auto è molto simile mentre dietro la Taigo ha una fascia unica che fa molto T-Cross. Insomma, è tutta una questione di gusti e – ma questo lo vedremo alla fine – di prezzi e ampiezza della gamma.

Abitacolo: qualità buona, con qualche “caduta”

Se fuori, pur assomigliandosi, si differenziano abbastanza, dentro i punti di contatto fra Taigo e T-Roc sono persino più numerosi. Le differenze principali si concentrano sul volante, con quello della T-Roc dotato di comandi touch (di tipo tradizionale quelli della Taigo), nella forma delle bocchette e nel posizionamento dello schermo centrale. L’impostazione però è la stessa, molto della componentistica è condiviso e, più in generale, la Taigo privilegia la razionalità nella disposizione dei comandi e la generosità di vani portaoggetti alla qualità dei materiali, solo discreta. Si fanno notare, infine, la leva del freno a mano di tipo classico (niente comando elettroattuato) e la chiave di tipo tradizionale, senza l’ormai diffusissimo pulsante di avviamento.

Infotainment compatibile con Android Auto e Apple CarPlayVolkswagen Taigo prova

Capitolo infotainment: detto che c’è compatibilità piena con Android Auto e Apple CarPlay, la Volkswagen Taigo offre strumentazione digitale sempre di serie, mentre il display al centro della plancia può avere una diagonale che va da 6,5 a 8 pollici per il Discover Media; 9,2 pollici con l’infotainment top di gamma, il Discover Pro. Nel complesso, navigare tra le varie funzioni è facile, veloce e intuitivo come su tutti gli altri modelli del Gruppo. Ah, tra le cose che risultano un filo superate ci metto anche la leva del cambio automatico: grande, alta, di tipo tradizionale. Il selettore come quello di Golf 8 e Skoda Octavia è decisamente più moderno, oltre a liberare spazio nel tunnel fra i sedili.

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Si viaggia in 4, comodi, anche se più alti della media

Per quello che riguarda l’abitabilità posteriore, quattro adulti alti fino ai 185 (circa) viaggiano comodi. Nonostante il tetto spiovente, lo spazio per la testa abbonda. Più che buona anche la disponibilità di centimetri per le gambe. Peccato invece che manchino le bocchette di aerazione per i sedili posteriori. Ci sono, queste sì, le prese USB (di tipo C).

Capitolo bagagliaio: qui vince la T-Roc, anche se di pochissimo: 445 litri a 438. Ma se la T ROC la scegliete a trazione integrale, allora la capienza cala a 392 litri. Ovviamente quelli che vi ho appena detto sono i numeri relativi alla configurazione 5 posti.

Volkswagen Taigo vista tre quarti posteriore

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