È finito il tempo in cui Dacia era sinonimo di low cost, inteso nel senso più elementare del termine. Ossia un’offerta minimalista per chi non vuole o non può spendere ed è dunque disposto a rinunciare a tutto ciò che non è necessario per qualificare un veicolo come mezzo di trasporto.
In effetti era un po’ che non entravo nell’abitacolo di una Dacia (l’ultima è stata una Dokker, la cui prova potete leggere qui) e quando mi sono seduto nella nuova Jogger ho avuto la sensazione che fosse trascorsa un’era geologica. Non solo i materiali e il “profumo” di qualità, ma proprio l’architettura degli interni mi hanno stupito. Non fraintendete, non voglio dire che mi è sembrato di essere a bordo di una Serie 5… non ho però avuto la sensazione di trovarmi al volante di un’auto low cost, anche nel senso più evoluto del termine.
Un altro capitolo
Il nuovo corso di Dacia è ben evidente a partire dal logo, che prende le distanze dal passato. Un “rebranding” ben studiato e altrettanto ben riuscito: moderno, dinamico, curato e originale. Gli stessi aggettivi che possono essere utilizzati per descrivere la strategia di mercato del marchio rumeno con licenza Renault, strategia che ha dato 3 ottimi frutti: Sandero, l’auto più venduta ai privati in Europa dal 2017; la case history Duster, che ha conquistato dal 2018 la leadership del mercato a privati in Europa; Spring, la prima vettura 100% elettrica della gamma Dacia (eletta dalla giuria europea di Autobest “The Best By Car of Europe 2022”), stabile al primo posto tra le auto elettriche più vendute a privati in Italia.
L’ultima arrivata Jogger (“il” Jogger, come lo chiamano in Dacia), che si inserisce nella gamma come quarto pilastro della strategia prodotto, è figlia di un’operazione ambiziosa: portare il marchio e la sua filosofia nel complicato segmento C. Lo fa incarnando lo spirito outdoor di Dacia e offrendo il miglior rapporto qualità/prezzo, con un listino a partire da 16.250 euro.
A chi piace
Veicolo pratico e modulare, la Jogger è la sintesi tra un SUV, una multispazio e una station wagon. Si rivolge alle famiglie numerose e a chiunque abbia bisogno di spazi di carico per lavoro o divertimento. Dimensioni generose, praticità e modularità contraddistinguono infatti la Jogger che è offerta anche in configurazione 7 posti, grazie a un divanetto aggiuntivo capace di ospitare due passeggeri (piccoli).
Dal suo lancio, a gennaio, sono oltre 5.000 i clienti che hanno acquistato una Jogger. Hanno età media di 50 anni (il 30% nella fascia 35-44 anni), sono sempre più orientati verso scelte eco-friendly (9 clienti su 10 scelgono la motorizzazione GPL, capace di oltre 1.000 km di autonomia). Inoltre, 6 clienti su 10 scelgono la versione 7 posti.
Non mancano le soluzioni intelligenti, per rendere la vita a bordo più comoda e pratica. Tasche e vani portaoggetti a parte, bello l’ingegnoso sistema che integra nei mancorrenti le barre portatutto modulari (possono supportare fino a 80kg di peso), configurabili in meno di un minuto.
A noi sono piaciute anche le colorazioni di carrozzeria scelte dalla Casa e le forme dell’auto, originale e poco spigolosa, quindi più empatica, per usare un termine che non sopporto, ma che rende l’idea. Linee che ben si sposano con la filosofia che le ha tracciate e che le conferiscono anche personalità. Certo, la Jogger non è esuberante, ma non si tratta della solita auto uguale a cento altre…
Dalle parole alla strada
Nel mondo reale la Jogger non tradisce le promesse fatte a parole sulla sua pagina del sito Dacia. La vettura che abbiamo guidato era equipaggiata con il motore 1.000 cc, 3 cilindri benzina da 110 cv, che si è rivelato un buon compromesso fra prestazioni e consumi, dotato anche di una discreta ripresa, apprezzabile nei sorpassi. A onore del vero bisogna sottolineare che la prova è stata condotta con il solo passeggero e a macchina scarica.
Anche il comportamento dinamico non ha riservato sorprese: la tenuta è buona e, seppur accentuando i cambiamenti di direzione, i trasferimenti di carico non sono fastidiosi. La Jogger si mantiene neutra anche in curva, frena bene e tutto fa pensare che sia una buona compagna di viaggio anche quando i chilometraggi si fanno importanti. A proposito di viaggi, il navigatore non è il massimo in fatto di precisione, soprattutto in termini di rapidità.
Delle sensazioni percepite a bordo abbiamo già raccontato e a fine prova possiamo confermare che il comfort è di buon livello. In quanto all’abitabilità, è eccellente però, con tutto questo spazio a disposizione, mi è parso strano sacrificare un po’ gli abitanti del divano posteriore, che hanno poco spazio fra le ginocchia e i sedili anteriori. Personalmente (sono alto 182 cm e ho le gambe lunghe), con il sedile del passeggero in posizione completamente arretrata, le mie ginocchia toccano il suo schienale…
Ci piace
- Rapporto qualità/Prezzo
- Capacità di carico
- Silenziosità
- Brillantezza
Non ci piace
- Abitabilità divano posteriore per passeggeri alti
- Precisione navigatore