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Prova Citroën C4 Picasso 1.6 e-HDI

Monovolume nell’aspetto, capace di un carico sorprendente, eccelle nel comfort di guida per e a sorpresa convince anche nella guida

La Citroën C4 Picasso è così: una vera sorpresa. Che i francesi abbiamo mestiere sull’argomento è cosa nota, e con la recente rivisitazione – definirlo restyling è irrispettoso – della sua monovolume di successo le concorrenti più aggressive hanno di che preoccuparsi. Del resto i numeri dell’open space francese sono un ottimo argomento di presentazione, visto che fino ad oggi di questo modello ne sono state vendute ben più di 3 milioni di unità.LIVEInnanzitutto c’è una piattaforma evolutissima EMP2, che in futuro sarà pilastro di altri modelli che spazieranno dai più sportivi agli utility, e una scelta di materiali che hanno permesso di contenere il peso e ridurlo rispetto al precedente modello di ben 140 kg, che significano prima di tutto consumi inferiori. Poi ci sono quote fortemente riviste: ora l’auto è più corta che in passato ma ha un interasse maggiore che permette di accogliere meglio gli ospiti, i bagagli – fino a 537 litri (40 in più), 630 spostando in avanti i sedili posteriori e 1.709 abbattendoli – e soprattutto aumentare il comfort a bordo. A dar manforte alla dieta a cui è stata sottoposta si aggiunge una gamma di motorizzazioni in grado di spuntare consumi dichiarati da record: l’e-HDi 90 cv promette 31,6 km/litro. Motore della nostra prova è il 1.6 e-HDi 115 cv con cambio robotizzato a sei rapporti, che coniuga buone prestazioni e consumi ridotti. Dimenticatevi il concetto “analogico” fatto di pulsantiere varie: qui tutto si comanda attraverso un touchscreen da 7 pollici. I passeggeri sono trattati con i guanti bianchi, il guidatore trova una posizione ideale con il sedile che sostiene correttamente le vertebre lombari. La C4 Picasso viene offerta ad un prezzo di partenza di 21.600 euro con motore benzina da 1.600 da 120 cavalli; il tetto massimo è raggiungibile con la diesel Blue Hdi da 150 cavalli. Quella della nostra prova costa 27.600 euro.DRIVELe monovolume spesso privilegiano il comfort, trascurando, o quanto meno non inserendo tra le priorità, il piacere di guida. La C4 ha dalla sua la forza della nuova piattaforma modulare, che permette di creare il migliore “ambiente” dinamico. La Picasso è funzionale alla vita metropolitana, vista la lunghezza inferiore ai quattro metri e mezzo: così riesce a convincere anche gli estimatori della city car, tanto è facile da condurre anche nei percorsi con strade strette. In questo contesto riscontro due particolari che non mi convincono: l’eccessiva prontezza del sistema Start&Stop a spegnersi, ancor prima di essersi fermati al semaforo, e una lentezza nel cambio marcia superiore allo standard delle versioni automatiche. Nel primo caso capisco la necessità di ridurre al minimo i consumi che con ottime probabilità e un piede di velluto possono facilmente avvicinarsi al dato di 5,5 litri/100 km. Nel secondo caso, mi riferisco al cambio, c’è poco da fare. La scelta tecnologica non premia il comfort di guida, penalizzato dall’effetto “gondola” passando da una marcia alla successiva. Di certo si può chiudere un occhio, considerato soprattutto il comportamento dinamico della vettura. Lo sterzo è preciso, la risposta della monovolume francese diretta. Nessun dubbio, quindi, che l’idea di una open space a quattro ruote possa essere dinamicamente appagante: è impossibile non entrare in sintonia con la nuova C4 Picasso anche dal punto di vista estetico: l’interpretazione originale del muso con i gruppi ottici differenziati e di ridotte dimensioni costituisce un elemento distintivo.

 

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