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Coronavirus, ecco perché si tornerà a usare l’auto privata (chi ce l’ha)

Quando potremo tornare a muoverci, probabilmente, lo faremo alla vecchia maniera. Almeno per un po’

AL LAVORO IN MACCHINA

Nelle città più grandi ed evolute del mondo, salvo rare eccezioni (concentrate peraltro negli Stati Uniti), l’uso dell’auto privata è in costante calo. Da un lato, le limitazioni poste dalle amministrazioni locali, finalizzate a ridurre traffico e inquinamento, hanno disincentivato questa modalità di spostamento.Dall’altro, il fiorire di forme alternative come per esempio car sharing, car pooling e scooter sharing, insieme al potenziamento del trasporto pubblico (già trattato nella scheda precedente), hanno convinto molti residenti nelle zone urbane a lasciare la propria auto in garage, se non a venderla.In questa fase, chi ancora ce l’ha, potrebbe tornare a usarla di più, non solo per evitare il già citato affollamento delle metropolitane e degli autobus, ma anche per non doversi preoccupare del fatto che l’auto del car sharing possa essere infetta (il virus, come sicuramente saprete, resiste sulle superfici per alcune ore). A questo proposito è bene specificare che le aziende di car sharing hanno già iniziato un’intensa opera di sanificazione della propria flotta. Così, sebbene sembrasse destinato a ridursi sempre di più, il classico casa-lavoro in macchina potrebbe tornare a crescere.NO AGLI ASSEMBRAMENTIAL LAVORO IN MACCHINAIN VACANZA IN AUTO

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