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Coronavirus, il ritorno al lavoro. In Cina hanno fatto così

Geely, colosso cinese dell’automotive, è un esempio di come si potrà tornare a produrre. Non solo automobili

PROVA DELLA TEMPERATURA

Non si pensi tuttavia che i lavoratori della Geely siano tornati al lavoro come prima del Coronavirus. Dalla riapertura del 10 febbraio, infatti, prima di avere accesso alla propria postazione, ogni addetto deve passare attraverso un’apposita postazione che ne misura la temperatura. Se troppo alta, non si viene ammessi e viene allertata immediatamente la squadra di medici.Inoltre, anche una volta ammessi in ufficio o in fabbrica, due volte al giorno ci si deve sottoporre alla misurazione con dispositivi che, a detta di Geely, sono sufficientemente evoluti da saper distinguere la febbre da un momentaneo innalzamento della temperatura dovuto a uno sforzo fisico (opzione, questa, da tenere in considerazione per chi lavora in catena di montaggio, ovviamente). Detto questo, non è assolutamente garantito che la misurazione della temperatura possa bastare. Infatti, le misure sono anche molte altre.

  1. Gradualità
  2. Stato di salute
  3. Sanificazione
  4. Precauzioni
  5. Limitazione della libertà
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