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Dacia Spring: si aggiorna e non alza i prezzi

La citycar elettrica romena accentua il suo look da piccola suv e guadagna contenuti, ma resta abbordabile: il listino dovrebbe partire da meno di 20.000 euro

È sempre lei, la rinnovata Dacia Spring, e lo si capisce al primo sguardo. Eppure, è altrettanto evidente che la piccola elettrica sembra aver fatto un po’ di body building. Le dimensioni non cambiano (373 cm da un paraurti all’altro), ma adesso questa citycar ha più “presenza”: merito delle linee maggiormente scolpite, e pure dei cerchi da 15” che, nella versione più potente, rimpiazzano quelli da 14”.

Nuova Dacia Spring: confermati i CV e i kWh

Il motore, che aziona le ruote davanti, è invariato e viene offerto con potenze di 45 e 65 CV. Stesso discorso per la batteria, alloggiata sotto il divano. La capacità di quest’ultima rimane di 26,8 kWh, pochi ma comunque sufficienti per un’autonomia dichiarata di oltre 220 km: un risultato favorito anche dal peso contenuto della Dacia Spring (984 kg, davvero pochi per un’elettrica).

Ok, ma resta economica?

Sin dal suo esordio, avvenuto nel 2021, la Dacia Spring ha puntato sul prezzo relativamente abbordabile (cosa che nel caso delle vetture a batteria è tutt’altro che scontata). La buona notizia è che anche in questa edizione dovrebbe mantenersi tale: il listino della nuova Dacia Spring non è ancora stato ufficializzato e gli ordini saranno possibili dalla prossima primavera, ma stando alle prime indiscrezioni dovrebbe partire da meno di 20.000 euro.

Un frontale “da grande”

Tornando all’estetica, sulla Dacia Spring diventano più spigolosi pure i paraurti e i relativi fascioni, che come le protezioni dei passaruota sono in plastica nera grezza (più economica di quella verniciata, e anche meno soggetta a graffi e scheggiature da parcheggio). Riuscite la sottile mascherina con il rinnovato logo Dacia, evidentemente ispirata a quella della nuova Duster, e la fanaleria posteriore, dall’aspetto più elaborato.

Si concede qualche leziosità

Inediti dettagli con tinta a contrasto fanno apparire l’abitacolo della Dacia Spring meno “basic” che in precedenza, e la plancia è ridisegnata: ha linee squadrate e, dal lato passeggero, presenta un portaoggetti a mensola sopra il classico cassettino. Rivisti pure altri elementi, fra i quali spiccano il volante (ora finalmente regolabile in altezza, e con la corona schiacciata), le tasche nelle porte (più ampie) e il selettore di marcia nel tunnel, che non è più una manopola bensì una levetta.

Due gli allestimenti previsti il restyling della Dacia Spring, quello “base” Expression (disponibile con motore da 45 CV e 65 CV) e il più completo Extreme (abbinato al motore da 65 CV). Quest’ultimo include finiture interne ed esterne color rame, retrovisori che si ripiegano automaticamente, alzacristalli elettrici anche dietro e un sistema multimediale con navigatore integrato e schermo dal 10” (con due prese USB e compatibilità Apple CarPlay e Android auto). Rinnovato il cruscotto digitale da 7” con grafica configurabile, e disponibili gli attacchi YouClip già visti nella Duster, ai quali agganciare portaoggetti e altri accessori che incrementano la praticità dell’abitacolo.

Qualche decina di litri in più (anche davanti) 

Il bagagliaio della compattissima cinque porte romena guadagna quasi 20 litri di capacità: con i due posti dietro in uso siamo a 308 litri (non pochi per un’auto così corta), mentre ripiegandoli si arriva a ben 1.004 litri. Inoltre, adesso c’è su un vano di 35 litri nel cofano anteriore: i cavi di ricarica hanno finalmente trovato casa.

Arrivano i sistemi di assistenza alla guida

Sulla spinta delle recenti normative in materia, entrambi gli allestimenti della Spring sono dotati di un pacchetto di ADAS che comprende, fra gli altri, la frenata automatica di emergenza, il riconoscimento della segnaletica stradale, l’assistenza al mantenimento di corsia, l’avviso anti-colpo di sonno e la chiamata SOS. La loro gestione è facilitata dal tasto MySafety, che consente l’accesso diretto al relativo menu.

Il caricatore è bidirezionale

Chiudiamo con qualche nota sul rifornimento, che come in passato può essere effettuato dalle colonnine in corrente alternata a 7 kW: in tal caso occorrono circa 4 ore per ripristinare la batteria dal 20% al 100% (mentre collegandosi a una presa domestica l’attesa sale a quasi 11 ore). Per abbreviare i tempi serve il caricabatterie optional da 30 kW in corrente continua, che permette di ripristinare il livello dal 20% all’80% in 45 minuti. Un’ultima cosa: sulla Spring arriva la funzione V2L, che significa che l’auto può fornire fino a 3 kW di potenza a dispositivi esterni (quindi, ad esempio, ricaricare un monopattino elettrico) mediante una presa a 220 V collocata sotto la calandra.

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