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Ford 1.0 EcoBoost vs. 1.6 TDCi: Davide contro Golia

Focus Wagon identica, motori agli antipodi: il piccolo 3 cilindri turbo benzina sfida il classico 4 cilindri 1.6 td. Una “partita” decisa non tanto dai numeri, quanto dal carattere dei propulsori e dallo stile di guida che prediligono: 1.0 da relax, 1.6 TDCi più spigoloso

Un corpo, due anime. Due cuori che battono a ritmi diversi. Pulsando sotto un unico cofano; quello di Focus Wagon. Motori distanti anni luce per soluzioni tecniche, lontani nel carattere, difformi nell’utilizzo pratico. Da un lato il 3 cilindri 1.0 EcoBoost, eletto motore dell’anno 2012 e 2013, dall’altro l’immortale 4 cilindri 1.6 TDCi, pilastro Ford per affidabilità e robustezza.

Davide contro Golia

L’estro sfida la ragione. Con esiti tutt’altro che scontati, perché in ossequio al downsizing, i nuovi, piccoli motori finiscono sotto il cofano di auto dove mai avremmo pensato di trovare un tre cilindri 1.000. Per questo motivo abbiamo voluto toccare con mano, Ecoboost contro Turbo diesel per capire non tanto chi vince ma a chi si rivolgono queste due soluzioni. Il 3 cilindri 1.0 EcoBoost è tanto compatto da poter essere riposto all’interno del bagaglio a mano destinato alla cappelliera di un aereo. 3 cilindri in linea, 999 cc, 12 valvole: l’antipasto.

Iniezione diretta, fasatura variabile sia lato aspirazione sia lato scarico e sovralimentazione mediante turbocompressore: la portata principale. Il 1.0 EcoBoost è sorprendente. Grazie alla turbina a bassa inerzia promette 125 cv – è disponibile anche nello step da 100 cv – e 170 Nm (17,3 kgm) di coppia. Un’unità decisamente raffinata, caratterizzata da iniettori piezoelettrici a 6 fori per la polverizzazione della benzina, iniezioni multiple a ogni ciclo e raffreddamento a due vie così da consentire al blocco cilindri di raggiungere la temperatura d’esercizio ottimale prima della testata, risparmiando carburante in fase di riscaldamento. Senza dimenticare il collettore di scarico integrato nella testata onde abbassare la temperatura dei gas combusti e rendere particolarmente pronta la risposta alle pressioni dell’acceleratore. Il futuro è adesso.

Il grande classico, il TDCi

Il 4 cilindri 1.6 TDCi e’ disponibile negli step da 95, 105 e 115 cv. Oltre a Fiesta, Focus e Mondeo, equipaggia le monovolume B-MAX, C-MAX, S-MAX e Galaxy[/caption]4 cilindri in linea, 1.560 cc, 8 valvole: la tradizione. Iniezione diretta common rail, testata e monoblocco in alluminio, sovralimentazione mediante turbocompressore Garrett a geometria variabile: un classico. Il 1.6 TDCi, unità condivisa con Gruppo PSA, Mazda, Mini e Volvo, è garanzia di concretezza.

Grazie alla pressione massima d’iniezione di 1.650 bar e a iniettori piezoelettrici a 7 fori garantisce 115 cv – è disponibile anche negli step da 95 e 105 cv – e 270 Nm (27,5 kgm) di coppia. Apparentemente la scelta più logica per muovere con brio Focus Wagon, vettura di 4,56 metri dotata di un bagagliaio vasto quanto la steppa russa – vanta una capacità di 490/1.516 litri contro, ad esempio, i 500/1.550 litri della ben più grande (4,70 m) Opel Astra Sports Tourer – e caratterizzata da un peso di oltre 1.200 kg.

Numeri a confronto

I numeri, però, lasciano presagire una lotta serrata, dato che il 1.0 turbo 125 cv porta in dote uno scatto da 0 a 100 km/h in 11,5 secondi, mentre il 1.6 td da 115 cv non fa meglio di 11,1 secondi. E infatti…

Il 1.0 EcoBoost non è affatto una scelta di ripiego. Un propulsore sottodimensionato? Tutt’altro. L’erogazione è progressiva, regolare, priva di picchi o vuoti. Il turbo lag – ritardo di risposta della turbina alle pressioni dell’acceleratore – pressoché impercettibile. Certo ai bassi non è travolgente, ma la totale assenza di strappi sottocoppia consente di riacquistare velocità senza aggrapparsi spasmodicamente – nemmeno fosse il mestolo per rimestare la polenta – alla leva del cambio manuale a 6 rapporti. Portando in dote una guida vellutata, rilassante, quasi “elettrica”.

Gli “spigoli” dei diesel

Diverso il temperamento del 1.6 TDCi. Il lag ai regimi più bassi è percettibile, seguito da un’impennata di kgm decisamente più sostanziosa rispetto al 1.0 EcoBoost. Sensazione confermata da quanto dichiarato dalla Casa, dato che il 3 cilindri eroga 170 Nm sin da 1.400 giri/min, mentre il quadricilindrico sprigiona 270 Nm da 1.750 giri/min. Affiancando le vetture in IV da 1.000 giri e affondando l’acceleratore con la grazia di un fabbro, la wagon equipaggiata con il 1.0 EcoBoost perde inizialmente terreno – sebbene in misura contenuta – per poi eguagliare la progressione della station con il 1.6 TDCi.

Titanium e non hai più pensieri

L’allestimento Titanium  e’ molto completo. Include ABS, ESP, 6 air bag, fendinebbia e cruise control. Optional la frenata automatica, l’avviso d’ostacolo in corrispondenza dell’angolo di visuale cieco e il monitoraggio dell’attenzione del conducente. Eguagliare la progressione di un turbodiesel? Sarebbe logico aspettarsi – accantonando per un istante le considerazioni in merito a frazionamento e cilindrata – che il propulsore turbo benzina sfoderasse un allungo più incisivo.

La zona rossa del contagiri, però, è amata dal 1.0 EcoBoost quanto l’area di rigore da Lele Oriali: può (anzi poteva) spingervisi senza affanno, ma la fascia mediana del campo era e restava il suo regno. Un mediano d’antologia, simbolo d’abnegazione e spirito di sacrificio. Valori che non difettano al tricilindrico Ford, garante di una guida meno irruente rispetto al 1.6 TDCi. Quest’ultimo, anche in virtù di un irruvidimento nell’erogazione sin dai regimi medio/alti, tanto veemente nella crescita della spinta quanto nello scemare della grinta. In estrema sintesi, un tipico TD! Ideale per quanti vanno di fretta e inanellano sorpassi come fossero i “Pater” del Rosario. Più “morbido” il 1.0 EcoBoost. Perfetto per chi non ha eccessiva fretta e vuole ricorrere al cambio il meno possibile.

Di serie, per l’allestimento Titanium, il clima automatico bizona, la radio CD/Mp3, i cerchi in lega da 16 pollici e l’avviamento a pulsante. Optional il sistema Ford SYNC con navigatore Sony, telecamera in retromarcia e 9 altoparlanti (1.500 euro).

Qual è il più conveniente?

E la palma della convenienza? Focus Wagon equipaggiata con il 1.0 EcoBoost costa – a parità d’allestimento – 1.500 euro in meno rispetto alla gemella 1.6 TDCi. A fronte di una percorrenza media di 19,6 km/l contro 22,2 km/l, cui conseguono emissioni di CO2 contenute rispettivamente in 117 e 109 g/km (entrambi i propulsori sono omologati Euro 5). Un risultato, quello garantito dal tricilindrico turbo benzina, degno di nota e favorito dal sistema Start&Stop, dalla massa non eccessiva della familiare Ford (1.241 kg) nonché dal differenziale di peso (-51 kg) rispetto alla station dotata del quadricilindrico td.

Prendendo in considerazione un prezzo medio di 1,775 euro/l per la benzina e 1,670 euro/l per il gasolio, percorrere 25.000 km l’anno – chilometraggio standard per il modello in analisi – richiede un esborso di 2.264 euro con Focus Wagon 1.0 EcoBoost 125 cv, di 1.880 euro con Focus Wagon 1.6 TDCi 115 cv. Vale a dire un gap di 384 euro – considerando esclusivamente il costo carburante – in favore dell’unità td.

Differenziale tale da consentire d’ammortizzare la superiore spesa d’acquisto in poco meno di 4 anni. Quale comprare? Accantonate la calcolatrice e analizzate il vostro stile di guida. Siete aggressivi al volante e viaggiate spesso a pieno carico? Il 1.6 TDCI da 115 cv è il vostro motore. Prediligete una condotta rilassata, utilizzate l’auto prevalentemente nei weekend e non percorrete più di 25.000 km l’anno? Buttatevi a pesce sul 1.0 EcoBoost da 125 cv. Qualsiasi propulsore scegliate, non è una scelta povera!

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