Qualcuno sostiene che non si meritino il nome che portano. Altri rispondono che è meglio convertirsi piuttosto che sparire per sempre dalla circolazione. La nostra opinione? Più vicina alla seconda scuola di pensiero: perché rinunciare alla smart, alla 500, alla Classe G o al Bulli, se l’unico modo per poterle avere ancora tra noi è che a muoverle sia l’energia elettrica invece che quella contenuta nel carburante? Certo, tutti gli appassionati del mondo non avrebbero il minimo dubbio tra una G V8 a benzina e una elettrica; visto però che la legge è legge, non resta che adeguarsi.
Nelle pagine che seguono, iniziamo una piccola “raccolta” delle auto con un nome storico, simbolico, nato tendenzialmente moltissimi anni fa (ma non per forza), che hanno dato l’addio al motore a combustione interna per sposare la tecnologia elettrica. Iniziamo nel senso che è ragionevole attendersi ulteriori sviluppi in futuro, quando la propulsione elettrica diventerà – almeno sul lato dell’offerta – preponderante.