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Fiat 500e, VW Bulli, Mercedes G, quando l’icona diventa elettrica

Sono sempre più numerosi i modelli che hanno fatto la storia dell’auto che, per sopravvivere, si sono convertiti (o lo faranno presto) all’elettrico

Fiat 500e

La Fiat 500 del 1957 misura 2,97 metri di lunghezza, è larga 1,32 e pesa 470 kg. Il suo motore è un bicilindrico di 479 cc, per 13 CV di potenza. L’accelerazione da 0 a 100 km/h? Non pervenuta, nel senso che la velocità massima è pari a 85 km/h. La Fiat 500e, quella odierna (che ancora per un po’ sarà affiancata nel listino dal modello a benzina lanciato nel 2007) misura 3,63 metri, è larga 1,68 e pesa 1.255 kg. Il motore, elettrico, eroga 95 o 118 CV in base alle versioni, la velocità massima è pari a 135 o 150 km/h e lo 0-100 km/h viene completato in 9,5 o 9 secondi. 

Leggi anche: La storia della Fiat 500, prima dell’elettrica

Inutile fare paragoni tecnici, i numeri raccontano una verità inconfutabile: la superiorità della 500 moderna è schiacciante, anche se non soprattutto dal punto di vista della sicurezza e della tecnologia. Sì, certo, il fascino della doppietta, il canto del 2 cilindri raffreddato ad aria: tutte cose belle, viste oggi. All’epoca, e sia chiaro il massimo rispetto per la 500 di Dante Giacosa, passare a un’auto con sincronizzatori e con un motore che permettesse di non perdere velocità anche sulla meno ripida delle salite era un vero e proprio sogno. Venendo alla 500e, nel video qui sotto vi racconto nel dettaglio punti di forza e di debolezza di un progetto che comunque è nato bene. 

 

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