Jeep passa all’elettrico. Tra poco, anzi pochissimo: all’inizio del 2023 verrà infatti lanciato un nuovo B-SUV candidato a sostituire la Renegade. Non subito: per un certo periodo i due modelli potrebbero convivere, visto che la Renegade gode ancora di un ottimo successo, nonostante sia sul mercato dal 2014, e visto che l’auto a batterie non è la soluzione ideale per tutti (dal punto di vista economico così come da quello pratico). Trattandosi di un’anticipazione, rilasciata a margine di un incontro in cui Stellantis ha illustrato la propria strategia per il futuro, le informazioni tecniche sono poche. Vediamole, in ogni caso.
Più compatta della Renegade, inconfondibilmente Jeep
Iniziamo dal design: il rendering giallo mostrato al mondo mette in evidenza una chiara (e voluta) somiglianza con la gamma attuale. Designer Jeep a corto di fantasia? No di certo: quando imbocchi una strada stilistica che piace, non ha senso stravolgerla. Inoltre, Jeep è un marchio dalla fortissima identità visiva, per cui ogni modello deve essere immediatamente riconoscibile come tale. Un esempio su tutti: la griglia anteriore a 7 feritoie è assolutamente confermata, sebbene sia chiusa (dal momento che un’elettrica ha esigenze di raffreddamento molto diverse).
Piattaforma PSA
Come noto, Stellantis è il risultato della fusione di FCA e PSA: la piattaforma su cui nascerà la prima auto elettrica di Jeep è la e-CMP progettata da PSA prima del grande matrimonio. Su questa architettura verranno poi lanciate altre auto, anche a marchio Fiat. Il B-SUV Jeep verrà prodotto a Tychy, in Polonia, in uno stabilimento storico che risale addirittura al secolo scorso, al Gruppo Fiat. Irrinunciabile, per il marchio Jeep, la trazione integrale: verrà fornita in alternativa alla trazione anteriore e sarà ottenuta, come sempre sulle elettriche, tramite il posizionamento di un motore in corrispondenza di ciascun asse. Non ci sarà, per capirci, l’albero di trasmissione.
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