Una Lamborghini ibrida plug-in? Scontata quanto un congiuntivo azzeccato da Biscardi. Eppure è realtà. O meglio, a detta della Casa di Sant’Agata Bolognese, è un esercizio di stile. Lamborghini Asterion LPI 910-4 è una delle novità più interessanti del Salone di Parigi.La sigla LPI sta per Longitudinale Posteriore Ibrido e, ovviamente, si riferisce al sistema propulsivo composto dal noto V10 5.2 da 610 cv della Huracán e da ben tre (!) motori elettrici, per una potenza complessiva di 910 cv. La trazione, da tradizione Lamborghini, è integrale e viene ottenuta grazie alla presenza delle unità a zero emissioni, rinunciando al classico albero di trasmissione; liberando così spazio per l’installazione delle batterie al litio. La Asterion – dotata di trasmissione a doppia frizione a 7 rapporti di tipo transaxle – promette una velocità massima di 320 km/h e uno scatto da 0 a 100 km/h in 3,0 secondi a fronte di emissioni inferiori a 100 g/km di CO2 e, soprattutto, di una percorrenza media di 24,3 km/l. L’autonomia in modalità puramente elettrica si attesta a 50 km; la velocità massima a 125 km/h.Anche il Toro si vota all’aerodinamica attiva, similmente a quanto fatto da Ferrari con 458 Speciale e 458 Speciale A. Le prese d’aria frontali adottano infatti un sistema a gestione elettronica, mentre le tre lenti esagonali lungo il cofano motore variano posizione in base alla modalità di guida selezionata dal guidatore. Questi può scegliere tra i programmi Zero (puramente elettrico), Ibrido e Termico mediante un comando in corrispondenza del volante, il cui design s’ispira alla storica Miura. Un tocco di classicità per una vettura che, finalmente, colma il ritardo tecnologico rispetto a Ferrari LaFerrari e McLaren P1.