Il meccanico? Superato. I preparatori? Preistoria. L’aggiornamento delle vetture moderne avviene online. L’elettronica, del resto, fa ormai da padrone e le vetture del futuro – quasi certamente elettriche, o a idrogeno, e a guida autonoma – avranno bisogno più di programmatori che di riparatori.Tesla è per il mondo automotive ciò che Apple rappresenta per il settore dell’elettronica di consumo: innovazione. Spesso controcorrente, ancor più spesso all’avanguardia. Dopo aver conquistato la California e gli Stati più progrediti del Nord America, la Casa statunitense rompe ulteriormente gli schemi proponendo un aggiornamento software che promette di migliorare l’autonomia della berlina elettrica Model S. Una “rinfrescata” che porterà in dote anche un innalzamento delle prestazioni, dato che il passaggio da 0 a 100 km/h della versione top di gamma P85D – accreditata di 700 cv – avverrà in 3,1 anziché 3,4 secondi. Sin qui nulla di eclatante – si fa per dire –, se non fosse che l’upgrade verrà realizzato mediante la connessione WiFi della vettura. Senza nemmeno avvicinarsi a una concessionaria. Una rivoluzione.La Tesla Model S standard è dotata di una batteria da 60 kWh che porta in dote un’autonomia dichiarata di 345 km. Percorrenza che passa a 475 km qualora si opti per le celle da 85 kWh. Ebbene, grazie all’aggiornamento software in predicato d’essere rilasciato, l’autonomia dovrebbe crescere del 15%. Un upgrade che lascia immaginare come nel futuro, piuttosto che acquistare una nuova vettura, divenga possibile aggiornarla di anno in anno. Trasformando l’auto in una sorta di smartphone.“Usa la tua auto come uno smartphone”, del resto, era sino a pochi mesi fa lo slogan portante della pubblicità Ford dedicata al sistema multimediale SYNC con AppLink. Tecnologia che permette di gestire vocalmente, oltre all’impianto audio e ai dispostivi collegati mediante USB o Bluetooth, il navigatore satellitare e il climatizzatore, replicando le app del telefonino sul display di bordo. Il colosso americano ha fatto tesoro del proprio claim, arrivando a stringere un accordo con Microsoft affinché i futuri modelli Made in Detroit vengano connessi a un sistema cloud, così da ricevere costanti aggiornamenti mediante web.Tesla e Ford hanno nel mirino interventi over-the-air dedicati ai sistemi di bordo e alla funzionalità delle vetture. La Casa californiana ha già seguito in passato questa strategia correggendo via software un problema di surriscaldamento degli adattatori domestici e rimuovendo il limitatore di velocità – inizialmente tarato a 209 km/h – dell’ammiraglia P85D, ora in grado di toccare i 250 km/h. Il futuro dell’auto è nel web. Ora più che mai. A patto di non incorrere in attacchi hacker…