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L’auto elettrica: le verità nascoste Il futuro è solo elettrico?

Siamo stati invitati a partecipare alla conferenza “Mobilità: tecnologie ed emissioni” presso il Politecnico di Milano. Esperti di mobilità, professori universitari e l’ingegnere Hitomi (Mazda Motor) si sono confrontati sui temi di motori a combustione interna, elettrificazione ed inquinamento. Verso dove dovremmo andare in futuro? Scopriamolo

Fuel Cell ed Idrogeno

All’inizio dell’articolo vi abbiamo accennato dei cosiddetti FCEV. Vediamo un po’ più nel dettaglio di cosa si trattano. Il drivetrain è simile a quello dei “tradizionali” veicoli elettrici a batteria. La particolarità sta nella presenza di serbatoi che immagazzinano Idrogeno gassoso pressurizzato. A bordo del veicolo l’Idrogeno viene convertito in energia elettrica tramite le celle combustibile. È così possibile fornire corrente ai motori. Il veicolo ha emissioni zero: allo scarico si ha solo vapore acqueo. Se vi state chiedendo se i FCEV sono un’alternativa ai BEV, la risposta è no. Nell’ottica della filosofia della “mixed technology” precedentemente discussa, sono da intendersi come complementari a veicoli elettrici e a combustione interna (questi ultimi restano, forti della loro elevata versatilità). Rispetto ai veicoli elettrici si prestano meglio ad applicazioni ad alta richiesta energetica con veicoli medio grandi, trasporto pesante ed alte percorrenze. 

I vantaggi dei veicoli a fuel cells

Per l’Idrogeno vari paesi (in particolare l’Unione Europea) hanno fissato obiettivi ambiziosi per il medio-lungo termine. Si punta a un incremento deciso nel numero di veicoli e di pari passo allo sviluppo delle infrastrutture di distribuzione. L’asso nella manica dei FCEV è il tempo di rifornimento: 3-5 minuti, come per veicoli benzina/Diesel/gas naturale. Non è finita qui: una stazione di rifornimento di Idrogeno è molto meno costosa ed ingombrante di una per BEV con “portata” analoga (con fast chargers, problematiche di code e consumo energetico già discusse). Se ricordate, parlando di auto elettrica abbiamo sottolineato la fondamentale importanza di non focalizzarci solo sul veicolo. Abbiamo spinto su quanto sia vitale estendere la visuale a tutto quanto orbita attorno ad esso. Facciamo la stessa cosa per l’Idrogeno: cosa c’è alle radici?

L’idrogeno per decarbonizzare l’elettrico

È possibile ottenere l’Idrogeno tramite elettrolisi da acqua alimentata da energia elettrica proveniente da fotovoltaico ed eolico. Il fotovoltaico ha purtroppo un profilo di produzione caratterizzato da grandi oscillazioni stagionali che poco si accorda al profilo di domanda di energia elettrica (molto più uniforme). Questo rende necessario l’accumulo di energia in eccesso. Ed è qui che emerge un altro vantaggio dell’Idrogeno, ovvero la possibilità di esser accumulato con impianti dal costo molto inferiore rispetto ad altre soluzioni (batterie per accumulo in primis). L’idrogeno può inoltre esser trasportato tramite rete gas, la cui costruzione risulta meno problematica rispetto a quella degli elettrodotti. L’Italia, tra l’altro, possiede una rete gas ben sviluppata. Tutti questi elementi portano ad una conclusione: l’Idrogeno è una soluzione per decarbonizzare l’elettrico, ovvero per la progressiva riduzione dell’uso di combustibili fossili per la produzione di energia. Non ci stanchiamo di ribadire che anche l’Idrogeno va inserito nell’approccio di coesistenza di diverse soluzioni (motori a combustione interna, ibrido e BEV).

AUTO ELETTRICA L’UNICO FUTURO POSSIBILE?

INQUINAMENTO ECCO QUANTO DAVVERO CONTRIBUISCE L’AUTO

DOVE VAI SE LE RINNOVABILI NON LE HAI?

L’IDROGENO PUÒ FUNZIONARE DAVVERO?

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