Perché molte auto montano motori tre cilindri?
Tra la diffusione del turbo negli anni ’80 e l’attuale moda dell’elettrificazione è imperativo ricordare una soluzione tecnica sempre più diffusa e in sinergia con le precedenti tecnologie. Quando si parla di efficienza ed emissioni, infatti, il numero di cilindri all’interno di un motore gioca un ruolo fondamentale: cambiano masse in movimento, attriti e ingombri, bilanciamento del propulsore e, soprattutto, i consumi.
Senza scivolare nel regno delle due ruote, dove spesso regnano sovrani i propulsori bicilindrici (ma in questo caso le ragioni sono fra lo storico e il tecnico: si cerca tanta coppia ai bassi) – leggi anche: “Confronto BMW R 1250 GS Ducati Multistrada V4 S, la sfida definitiva” – come vanno davvero i motori a tre cilindri sulle auto? Quando si parla di ‘ridurre’, in ambito motoristico, gli amanti dell’odore di benzina potrebbero storcere il naso ma, sotto molti punti di vista, tre cilindri possono essere meglio di quattro e quando il budget è sufficiente i risultati possono sorprendere anche i più scettici.
Mettere a confronto un tricilindrico con un classico quattro cilindri in linea, a parità di cilindrata, vede inevitabilmente decadere una parte della potenza complessiva generata dal motore ma di fatto togliere un cilindro regala anche notevoli vantaggi. Tra questi, la riduzione di attriti, peso ed ingombri, la possibilità di montare turbo maggiorati e tutta una serie di peculiarità in linea con le sempre più stringenti normative anti inquinamento. Tuttavia, non è tutto oro quel che luccica e alla domanda ‘come va un motore tre cilindri?’ la risposta potrebbe non essere scontata.