Il ritorno dell’ammiraglia alla svedese. L’erede dell’ormai vetusta S80, a listino dal 2006. Il biglietto d’ingresso nel club delle berline premium. Il secondo modello, dopo XC90, nato nel solco del nuovo corso stilistico Volvo. Tutto questo, e molto altro, è la nuova S90.Sfiderà a viso aperto avversarie del calibro di Audi A6, BMW Serie 5 e Mercedes-Benz Classe E, forte di un’estetica ricercata, specie al retrotreno, e di un massiccio travaso di tecnologia dalla SUV XC90. Verrà proposta con un avanzato sistema di guida semi-autonoma, in grado di correggere automaticamente la traiettoria della vettura così da mantenerla allineata alla demarcazione delle corsie – a velocità autostradali e sino a 130 km/h – senza bisogno di seguire, diversamente dal passato, il veicolo che precede.Proporre degli elementi innovativi in un segmento tendenzialmente conservatore come quello delle berline di lusso: ecco l’obiettivo principale di S90, che potrà contare sui motori della famiglia Drive-E, il cui fiore all’occhiello è rappresentato dalla versione ibrida plug-in T8 da oltre 400 cv. Un powertrain basato su di un “piccolo” 4 cilindri 2.0 a benzina sovralimentato mediante turbocompressore e compressore volumetrico, attivo sulle ruote anteriori e abbinato a un motore elettrico che trasmette il moto al retrotreno. Una configurazione che porta in dote da un lato la trazione integrale, dall’altro, come accennato, 407 cv e 640 Nm di coppia a fronte d’emissioni d’anidride carbonica nell’ordine dei 44 g/km e di una percorrenza media di 52,6 km/l. L’autonomia in modalità zero emissioni è di 45 km.S90 T8 adotta un cambio automatico a 8 rapporti e sono disponibili cinque modalità di marcia: Hybrid, Pure Electric, Power, 4WD e Save. Quest’ultima votata al risparmio di carburante. Secondo consuetudine per una vettura ibrida, è previsto il recupero dell’energia nelle fasi di frenata, mentre da tradizione Volvo appare particolarmente curato il reparto sicurezza. Alle soluzioni hi-tech portate al debutto da XC90 si affianca infatti una funzione inedita del sistema City Safety, vale a dire la rilevazione sia diurna sia notturna della presenza d’animali di grandi dimensioni – ad esempio cervi e cavalli – così da scongiurare le collisioni grazie ad appositi segnali e all’attivazione automatica della frenata d’emergenza.Il quadricilindrico 2.0 a benzina sovralimentato mediante turbocompressore e compressore volumetrico (T6) è proposto anche in configurazione “liscia”, vale a dire non ibridata, da 320 cv e 400 Nm, abbinato al citato cambio automatico a 8 marce del tipo mediante convertitore di coppia. Completano la gamma i 4 cilindri 2.0 turbodiesel D4 e D5. Il primo accreditato di 190 cv e 400 Nm in abbinamento alla trazione anteriore e a una classica trasmissione manuale a 6 rapporti, il secondo forte di 235 cv e 480 Nm oltre che delle 4WD e dell’automatico a 8 marce. D5 che porta in dote, nello specifico, uno scatto da 0 a 100 km/h in 7,3 secondi, una velocità massima di 230 km/h e una percorrenza media di 19,6 km/l.Lunga 4,96 metri, la berlina Volvo sopravanza di 11 cm l’antenata S80 e di 3 cm la rivale Audi A6. Analogamente a XC90, rinuncia a pulsanti e manopole tradizionali in favore di uno schermo touchscreen stile tablet, collocato al vertice della consolle, mentre i rivestimenti interni si affidano a pelle, radica e materiali raffinati. Massima attenzione al comfort, forte di sedili pluriregolabili dal profilo anatomico. Sedute di serie che, nel dettaglio, sono personalizzabili elettricamente nello sviluppo longitudinale del cuscino, nel supporto lombare (in quattro direzioni), nella fase di contenimento e nel collocamento del poggiatesta, oltre che – attingendo agli optional – ventilabili e corredabili della funzione massaggio. Caratteristiche da vera ammiraglia, rafforzate dalla disponibilità del climatizzatore quadrizona.