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Prova Hyundai Kona Hybrid: crescono le dimensioni e le ambizioni

La nuova arrivata si pone ai vertici del segmento B.SUV per abitabilità, piacevolezza e praticità

Tutto sotto controllo

Il pilota si trova davanti un pannello ricurvo con due schermi da 12,3 pollici che hanno una grafica chiara e moderna. Navigare tra i vari menù è piuttosto semplice. È una bella notizia, sia che si voglia impostare una nuova destinazione sia che si decida di mettere il bavaglio ai tanti allarmi sonori che avvisano con zelo fin eccessivo il superamento dei limiti di velocità, una certa distrazione e l’avvicinamento al margine della corsia. Pollice alto anche per i comandi del clima, per i quali la Casa ha scelto di restare fedele ai tasti fisici.

Città, non ti temo

La nuova Hyundai Kona offre una discreta visibilità e si muove con una certa disinvoltura anche negli spazi stretti dei centri urbani, pur avendo messo su mezza taglia. A dare una mano in manovra ci sono poi sempre sensori di parcheggio e retrocamera. In città si apprezza anche la capacità delle sospensioni di assorbire i colpi. Nonostante questa versione N Line abbia cerchi da 18 pollici e pneumatici ribassati, riesce a filtrare piuttosto bene ogni genere di malformazione dell’asfalto, oltre a buche e tombini.

Un vera tuttofare

Una volta su strade aperte, la nuova Kona mostra in modo chiaro di essere diventata più matura e versatile. In altre parole è più pronta a ricoprire meglio anche il ruolo di unica auto di famiglia. Pratica e accogliente, offre una qualità della vita a bordo degna di un modello di categoria superiore. Fluidità e grande scorrevolezza sono tra i pregi di questa Hyundai, che si sposta silenziosamente anche alle andature autostradali, come una brava passista. La Kona, peraltro, fa la sua onesta figura pure quando i percorsi diventano più tortuosi. Grazie a un assetto indovinato, disegna traiettorie senza sbavature, rispondendo bene a uno sterzo progressivo e abbastanza preciso.

Un tipo tranquillo

Non si deve tuttavia pensare che la Kona Hybrid N Line abbia reali ambizioni sportive. Quelle saranno appannaggio dell’eventuale Kona N, se mai dovesse arrivare. Qui c’è un tranquillo quattro cilindri 1.6 aspirato da 105 CV, abbinato un motore elettrico che porta la potenza totale di sistema a 141 CV. A fare loro da spalla c’è una trasmissione che sfrutta un cambio robotizzato DCT – e quindi a doppia frizione – dotato di sei rapporti e di un originale selettore girevole sul piantone dello sterzo. Questo cambio è più pronto di alcuni CTV visti su altre full hybrid ma, anche intervenendo con decisione sull’acceleratore, la spinta offerta dalle meccanica non è mai veemente. E che l’indole sia turistica lo dimostra anche il fatto he le palette dietro le razze del volante non servano per una selezione manuale delle marce ma per regolare la frenata rigenerativa. A conti fatti, più che il driving mode Sport è meglio selezionare Eco e prendersela con calma (ah, c’è pure Snow, per i fondi a bassa aderenza). Guidando con piede felpato ci si può magari avvicinare ai 20 km/litro, un risultato niente male.

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