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Prova BYD Atto 3: un’outsider da tenere d’occhio

Da più parti si parla dello spauracchio rappresentato dall’invasione dei costruttori di auto cinesi. Se il loro impatto sul mercato europeo sarà dirompente o meno è presto per dirlo. Una cosa è però certa. Se fino a qualche tempo chi produceva vetture all’ombra della Grande Muraglia sfornava prodotti di appeal e qualità discutibili, le cose stanno cambiando in modo molto veloce. Lo dimostra la BYD Atto 3, che entra nel mercato italiano dei C-SUV elettrici con legittime ambizioni di trovare un suo spazio. Ora, poiché mi sembra già di vedere qualche faccia pensierosa da quella parte dello schermo, concedetemi di fare un preambolo e di spendere due paroline sull’azienda.

Un vero colosso

Bi-Uai-Di, questa è la pronuncia corretta, ha già debuttato negli scorsi mesi in altri 13 Paesi occidentali. In una realtà sempre aperta alle novità come Israele, la Atto 3 è addirittura la vera best-seller del mercato. Prima di mettersi a fare automobili, dal 1995 BYD si è occupata soprattutto di batterie e semiconduttori. La sua tecnologia è presente più o meno nel 20% degli smartphone utilizzati nel mondo e conta oltre 600.000 dipendenti in giro per il mondo. Curiosi di sapere cosa voglia dire la sigla BYD? Basta dare un’occhiata al portellone, dove si legge chiaramente Build Your Dreams, costruisci il tuo sogno. E in Cina non hanno lasciato nulla al caso per realizzare il loro, a giudicare dalla macchina.

LOGO BYD

Un design d’autore

Al di là del nome a dir poco curioso, la Atto 3 non si concede grandi stravaganze a livello di stile. Per lei il Global Designer BYD, Wolfgang Egger (uno che ha disegnato tra le altre cose l’Alfa Romeo 8C Competizione), ha scelto una sagoma con proporzioni tradizionali tra i volumi. Il frontale è chiamato Dragon Face, ma ha uno stile moderno e misurato e dà una grossa mano a contenere il valore del Cx, pari a 0,29.

BYD ATto 3

La fantasia al potere

Ben più fantasiosi sono invece gli arredi dell’abitacolo, per i quali è stata presa ispirazione dal mondo della musica e del fitness. Qualche esempio? Per tenere fermi gli oggetti nelle tasche delle porte ci sono elastici che ricordano e le corde di un basso (suonano pure, se vengono pizzicati), mentre la leva del cambio ricorda l’impugnatura di una kettlebell. Il bracciolo centrale s’ispira invece a un tapis roulant, è dotato di un vano portaoggetti e di una docking station per la ricarica wireless dello smartphone. Il tetto panoramico scorrevole in vetro con parasole è di serie, così come l”illuminazione interna che può cambiare colore a ritmo di musica.

BYD Atto 3 plancia

Orizzontale o verticale?

Anche le bocchette dell’impianto di climatizzazione, le maniglie per l’apertura delle porte e gli altoparlanti dell’impianto stereo hanno un aspetto personale, così come la plancia stessa, che è bicolore e ha un andamento a onda. A sorprendere più di tutto il resto è però anche il touchscreen centrale (da 12,8 o 15,6 pollici a seconda degli allestimenti). Lo schermo può infatti ruotare di 90° e piazzarsi in orizzontale oppure in verticale. Il tutto avendo come sfondo un plancia a onda, soluzione che intona una voce fuori dal coro, in un mercato in cui abbondano arredi realizzati con linee rette.

BYD Atto 3 schermo verticale

Il pilota è di vedetta

A bordo della BYD Atto 3 colpisce la qualità percepita. I materiali impiegati e i montaggi sembrano di buon livello. I sedili anteriori, per esempio fanno una gran scena e hanno un che di sportivo, grazie ai poggiatesta integrati e a un’apertura sullo schienale. Inoltre sono dotati di regolazione elettrica a sei vie per il conducente e a quattro vie per il passeggero. Peccato solo che la seduta resti un po’ troppo distante dal pavimento anche nella posizione più bassa e renda la triangolazione con la pedaliera e il volante perfettibile. Ci si può consolare pensando che da lassù si ha la situazione sotto controllo nelle manovre, peraltro aiutate anche da sensori e telecamere. I passeggeri posteriori hanno un ampio spazio per le gambe su un divano frazionato 60:40, per portare all’occorrenza il bagagliaio da 440 a 1.338 litri.

BYD Atto 3 sedili

Uno per tutte

Se la Atto 3 è spaziosa, parte del merito va alla moderna piattaforma e-Platform 3.0, che ospita una batteria Blade da 60 kWh con tecnologia ferro-litio-fosfato ad alta densità di energia. Questa alimenta un motore sincrono a magneti permanenti da 204 CV e 310 Nm, che promette uno scatto 0-100 in 7,3 secondi e una velocità massima di 160 km/h. L’autonomia dichiarata è di 420 km con un consumo medio di soli 15,6 kW/100 km (WLTP). La potenza di ricarica è di 11 kW in corrente alternata AC trifase. Con il caricabatterie a corrente continua da 88 kW, la batteria può essere ricaricata dal 30 all’80% in soli 29 minuti. BYD è inoltre dotata di tecnologia VtoL, per cui i dispositivi esterni possono essere facilmente ricaricati dalla batteria dell’auto.

Il listino della Atto 3

La BYD Atto 3 è disponibile due allestimenti, Comfort e Design, rispettivamente proposti a 41.990 e 43.490 euro. A catalogo ci sono quattro vivaci colori metallizzati: Surfing Blue, Climbing Grey, Skiing White, Parkour Red.

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