La stragrande maggioranza delle auto disponibili sul mercato è proposta con diverse motorizzazioni o, come sempre più spesso accade, con livelli di potenza differenti pur optando per il medesimo propulsore. Un esempio per tutti la nuova Volkswagen Passat 2.0 TDI, a listino negli step da 150 e 190 cv (monoturbo) oltre che nella configurazione da 240 cv (biturbo). Per orientarsi tra queste mandrie di cavalli è innanzitutto necessario considerare il contesto prevalente nel quale è destinata a essere utilizzata una vettura, dato che per un uso urbano bastano meno di 100 cv mentre per viaggiare a pieno carico in montagna è necessario poter contare su di una maggiore grinta. Fattori altrettanto rilevanti sono la massa del veicolo, lo stile di guida del conducente e i costi tanto amministrativi quanto di gestione.Esiste la formula perfetta per determinare la “giusta” potenza di un’auto? Probabilmente no, ma per ogni categoria è possibile avvicinarsi all’optimum, tenendo presente che affidarsi a cavallerie sia risicate sia eccessive porta a delle diseconomie. Nel primo caso perché si viaggerà perennemente a tavoletta, consumando come una petroliera e stressando la meccanica, quindi aumentando la frequenza e i costi della manutenzione, nel secondo perché non si sfrutteranno le potenzialità della vettura pur pagando un bollo salato e diventando assidui frequentatori dei benzinai. Ecco la nostra guida alla potenza ideale per ogni segmento del mercato.